Il ritorno a casa di mio figlio Marco,mi ricorda per l'ennesima volta la parabola del Vangelo:
"Il figliol prodigo". Alla sua attesa ed alla sua partenza, anche se sono anni che si ripetono ,non ci siamo ancora abituati..............

I giorni passano e treascorrono come le pagine di un libro.Ma le pagine più belle non si possono più rileggere..........

l'animo umano è fragile e pieno di incertezze .Non c'è sapienza che renda certe le risposte alle domande a cui l'uomo si pone. Perciò in qualche modo ,dobbiamo arrenderci a qualcosa di più grande del nostro sapere :"La gloria di colui che tutto move,per l' Universo penetra e risplende...."(Dante, dal Paradiso,Divina Commedia.)

Analizzandomi interiormente,mi sento pervaso ogni giorno da una insoddisfazione e da un inquitudine che non mi abbandonano e che vorrei scrollarmi di dosso.
Lo so,il mondo è pieno di mali e milioni di persone stan peggio di me. Ma non ci posso far niente,sono anch'io un essere umano.