sabato 31 maggio 2014

"Margarita's family house" il mio viaggio in Patagonia

Appena fuori, mentre nel grazioso giardinetto antistante mi apprestavo a scattare alcune foto alla Cattedrale, una voce mi chiama :"Senor, senor !"  Mi volto,..era l'ombra ! " Senor," ripete " puedo hacer algo para ustèd ?" (signore ,posso aiutarla?)
L'ho guardato perplesso, trincerandomi in difesa come punto dalla tarantola. Ma cosa voleva costui ?Che avesse intuito ch'ero  un pò giù di corda? E se così ,mi sentivo scoperto come un bambino sorpreso a rubare la marmellata.
"Que quieres, cosa vuoi da me!?!" gli ho risposto in malo modo,evidenziando il mio disappunto.
La sua replica non si è fatta aspettare ed al contrario di me è stata preciso,calm  e dignitoso:
"Senor, mio padre mi ha insegnato dei sani valori e sopratutto ad amare il prossimo. La prego, se le serve aiuto lo chieda come ad un fratello".
Sono rimasto allibito e commosso. E intanto che lui sorrideva ci siam stretti la mano come fossimo vecchi amici . Dopodiché, saputo dove stavo andando, ha voluto fornirmi l'indirizzo ,(anche se non ne ebbi bisogno)
di alcuni suoi conoscenti ad Ushuaia che mi avrebbero aiutato a trovare alloggio.
Questo sconosciuto signore di mezza eta ,la cui solidarietà nei miei confronti non dimenticherò mai, mi disse di chiamarsi Zar Luis . Riflettendo su questo episodio, desumo  che proprio quando pensiamo di essere soli, vicino a noi invece c'è sempre un ombra ed il nostro prossimo e migliore di quel che crediamo......
Rio Gallegos laggiù nel profondo sud, è l'ultima città dell'Argentina continentale. In primavera e inverno, viene letteralmente spazzata dal vento impetuoso che scende dalle Ande ad ovest. La sua forza è tale da piegare gli alberi ,che come ho potuto notare anche nelle piazze, risultano inclinati verso sud-est.
Il suo litorale e la sua costa erosa dalle onde sono  disseminati di relitti  di  numerosi naufragi. Poi fino a Cabo Virgenes dove in passato ci fu una corsa all'oro che attrasse ogni genero di avventurieri, è tutto un niente assoluto popolato solo da animali......(segue)

sabato 24 maggio 2014

"Margarita's family house"(viaggio in Patagonia)

....A Rio Gallegos  in quei due giorni che son rimasto,il tempo era bello, il cielo azzurro, ma un vento incalzante e noioso l' fatta da padrone . Ho passeggiato sulla Costanera in riva al fiume e  per le sue caotiche vie principali soffermandomi sui luoghi più interessanti. In Plaza San Martìn  sono stato attirato dal candido aspetto della sua centenaria Cattedrale pregevolmente e completamente edificata in legno dedicata alla Madonna di Lujàn . Confesso che in quel momento ero un tantino provato  dal viaggio che senza compagnia alcuna stavo facendo, e credetemi, da soli è un pò dura. Ragion per cui quando ho deciso di entrare in quella chiesa, così attraente non è stato solo per curiosare ma perché in verità avvertivo il bisogno di un breve raccoglimento e di un conforto spirituale . Appena ho varcato l'ingresso e mosso i primi passi, nell'interno semivuoto e scarsamente illuminato mi son trovato circondato da un rilassante ed inatteso silenzio . A metà del edificio alcuni fedeli avvolti nella penombra e devotamente inginocchiati sembravano sagome senza volto.
Dal tetto,la luce esterna cercava spazio insinuandosi tra le artistiche orditure delle travi  scomponendosi in fasci che proiettavano sulle pareti fantastici arabeschi. In fondo alla navata, il chiarore filtrava attraverso anguste finestre disposte a semicerchio sull'altare dove attorniata da un tremolio di candele ardenti stava la statua venerata di una piccola Madonna .
Mi son trattenuto in quel santuario circa un quarto d'ora, raccomandandomi al Cielo ed a Dio onnipotente che immagino avrà pensato " Ma guarda chi si vede! Il figliol prodigo!". E va beh , comunque la pensasse, in quel momento io avevo bisogno di Lui ...
Riacquistata un pò di serenità, mentre mi stavo avviando all'uscita, ho intravvisto un'ombra incamminarsi dietro di me. (segue)
                                           
                                                               

giovedì 22 maggio 2014

"margarita's family house" ovvero :il mio viaggio in Patagonia.

Ho fatto solo notare alcuni dei disagi che si devono affrontare se si sceglie di viaggiare al risparmio.
Pazienza ,esistono mali peggiori ! E chi viene in Patagonia con poca grana deve sapersi adattare.....
La sosta a Rio Gallegos anche se breve ,mi è stata utile per portare un pò di panni a lavare e mettere ordine alle mie cose .
La città è ubicata all'interno di un fiordo atlantico, sulla sponda del rio Gallegos.
Cresciuta come porto d'imbarco della lana, è aumentata d'importanza con la costruzione della linea ferroviaria che la collega  a ovest alle miniere di carbone di Rio Turbio, ai piedi delle Ande.
Oggi è un centro fiorente  con nuovi quartieri è molte belle case. IL traffico però è convulso ed anche qui circolano vecchi catorci strombazzanti che vanno e corrono ,dove non si sa ! Un caos!
La Patagonia è fatta così :all'esterno un vuoto irragionevole e poi quando si arriva nei nuclei urbani si esagera in tutto . C'è abbondanza  di negozi,  banche botteghe ,fast-food ed internet -point.  Insomma, un groviglio
di elementi moderni che non t'aspetteresti mai di incontrare in una terra selvaggia come questa .
Purtroppo la piovra della globalizzazione estende i suoi tentacoli dappertutto !
Solamente i vari musei ,restano a testimoniare il duro passato e quanto sia stato difficile inizialmente l'insediamento umano in queste lande remote . Ho potuto rendermene conto visitando proprio il Museo Regional ,la cui sede si trova all'interno di un gruppo di antiche casette di legno e lamiere costruite dai primi coloni.
Ma l'edificio più fotografato della città è quello del vecchio Banco Inglès, famoso per essere stato rapinato in passato da quel trio di fuorilegge composto da Butch Cassidy, Etta Place e Sundance Kid che scappati dagli Stati Uniti si rifugiarono in Patagonia combinandone di tutti i colori. Daltronde é risaputo che questa terra così lontana in più occasioni è stata il rifugium pecatorum di molti mascalzoni che venivano a nascondersi per vivere nell'anonimato.
Tanto di cappello però, a tutti coloro (e sono la maggior parte) che spinti da necessità e nobili intenzioni, con sacrifici ed onestà hanno contribuito a fare di questo paese un mito. A tal proposito un posto di rilievo spetta anche all'Ordine Religioso dei Salesiani. Essi infatti, spronati dai sogni profetici di Don Bosco, non esitarono a venire quaggiù in soccorso delle tribolate popolazioni indigene, lasciando ovunque tracce della loro opera benefattrice.(segue)

martedì 20 maggio 2014

(Margarita's family house(ovvero mio viaggio un Patagonia)

...A Rio Gallegos, ormai nel profondo sud del continente, sono sceso alquanto stanco e provato.
Alla stazione dei bus, ho chiesto subito informazioni sul proseguimento del mio viaggio e dato che c'ero ho acquistato prudentemente in anticipo un biglietto per Ushuaia. Ho detto in anticipo, perchè sul momentio i posti erano tutti esauriti e mi sarebbe stato possibile ripartire solo fra due giorni. E visto il flusso di viaggiatori, in questa stagione ,prima nemmeno a parlarne .
Perciò in attesa della mia ripartenza non rimaneva altro da fare che  procurarmi un alloggio in città distante 3 chilometri dal terminal. A questo scopo, ho preso un taxi, che a dire il vero è risultato un pò caro.
Quando ho chiesto il perché, mi è stato detto che Rio Gallegos era la città natale dell'allora presidente della
nazione Nestor Kirchner  e trovarsi qui per chiunque era un onore ! Quindi secondo quel furbone del tassista era giusto pagare qualcosa in più ! "Ma va in galera ! " è stato il mio sfogo !
In compenso , quel figlio di buona donna s'è dimostrato straordinariamente poco locuace e mi ha scaricato con precisione davanti un Hotel(sic) il cui nome ometterò per indulgenza, ma a dir lui di sua fiducia.
Varcata la soglia, mi hanno assegnato una squallida stanza con un misero letto nascosto sotto una coperta bucata come una gruviera. Lenzuola pulite però.Mi hanno assicurato! Mah....
In quel pertugio inoltre, la finestra sigillata e senza tende s'affacciava direttamente s'un marciapiede cittadino,
di modo che chiunque si trovasse a passare poteva comodamente sbirciare all'interno dove mi trovavo.
Ragion per cui se volevo difendere la mia privacy, di notte  nei miei bisogni spegnevo le luci e mi muovevo al buio come fanno i ladri.
Il bagno.....che dire...dei bagni della Patagonia  nei pseudo hotel frequentati dai squattrinati come me :
la maggior parte degli scarichi funzionano male e la carta igienica è di una consistenza tale che quando l'adoperi ti si spezza tra le dita. E ciò non è per niente piacevole ....(segue)

lunedì 19 maggio 2014

"margarita's family house" viaggio in Patagonia

....Mentre la strada scorreva interminabile sotto le ruote, mi veniva da riflettere sulla precarietà della nostra esistenza dinnanzi all'immutabilità del tempo e la grandiosità dell'universo.
Meditavo su quanto avevo atteso per restare così solo ad analizzare me stesso e mettermi alla prova con questo viaggio che stavo facendo. Nel delirio del inconscio affioravano ricordi assopiti e flash-back di persone care e amici che non ci sono più .Già, è proprio vero, sono i migliori ad andarsene per primi !
Ma allora noi, anonimi figli di puttana ,che restiamo qui a combattere questo mondo di merda, noi anonimi di cui nessuno si accorge e che cerchiamo disperatamente di uscire dal buio in cerca di una luce ....che ne sarà di noi ?! Come saremo giudicati ?!
Nel mio farneticare mi passavano per la mente le più strane cose, e provavo sulla mia pelle che la Patagonia con la sua assurdità può fare di questi scherzi...!
Intanto, il tempo reggeva e a primavera inoltrata trovandomi ad una notevole latitudine sud, le giornate erano gradevolmente tiepide. Scorrendo la mappa mi rendevo conto di aver fatto un bel pò di strada ed ora stavo arrivando a Rio Gallegos, capoluogo della desolata provincia di Santa Cruz......(segue)


venerdì 16 maggio 2014

"Margarita's...." (mio viaggio in Patagonia)

....Sull'interminabile Ruta 3 l'autobus ha ripreso la sua corsa. Superata una depressione si attraversa il Rio Chico(Cico) per giungere dopo qualche ora a Piedra Buena sul grosso fiume Santa Cruz..
Si entra passando sopra un bel ponte a due campate poggiato su un oasi di verde che è l'isola Pavòn.
La cittadina prende nome dal valoroso uomo di mare argentino comandante Luìs Piedrabuena, che proprio sull'isola Pavòn aveva costruito un avvamposto per commerciare con gli indiani. La sua umile casetta di quei tempi passati è ancora li che si può visitare.
Riparto,allontanandoci dalla costa che si fa via via più inospitale e disabitata. Nulla ostacola lo sguardo,che finisce per esaurirsi sempre là, dove terra e cielo s'incontrano.
Provate ad immaginare di percorrere una strada che per centinaia di Km , con esasperante monotonia ,procede a dismisura senza incrociarne altre . E rassegnati ci si affida a lei fin dove ci porterà. Stanchezza?
No ! Il corpo diventato ormai un fardello inutile da portare ,non mi appartiene più.La mia mente non lo riconosce ed io assecondandola mi lascio trasportare nel suo limbo....
Chiudendo gli occhi, mi par di veder sfilare i giorni più importanti della mia vita sino ad oggi, mentre nell'animo una voce mi sussurra "Vai avanti, non aver timore, stai leggero..." (segue)

mercoledì 14 maggio 2014

"Margarita's family house" (viaggio in Patagonia)

...Entrando a San Juliàn si ritorna respirare la brezza dell'Oceano . La via di accesso alla bella cittadina è l'esageratamente ampia Avenida San Martìn che è una delle poche strade asfaltate. Le altre sono di ciottolato e terra battuta.
L'abitato è costituito da una distesa di basse case prostrate davanti all'Atlantico, alcune delle quali cin stile inglese col tetto a due falde e assai graziose.
E' un luogo tranquillo e rasserenante ,dove il quieto vivere fa risaltare ancor di più quell'atmosfera di distacco dal resto del mondo.
Nel 1520 qui si riparò l'esausta flotta di Magellano, alla ricerca del passaggio a sud-ovest, il quale soffocò col sangue l'ammutinamento di due sui capitani Quesada e Mendoza che pagarono con la vita la loro rivolta.
Di quella spedizione faceva anche parte l'italiano Antonio Pigafetta  che riportò sul suo diario il mitico incontro con gli indigeni Araucani. Oggi da visitatori, a San Juliàn si può ammirare la riproduzione di una delle navi del grande navigatore: La Victoria che fu l'unica di quella spedizione a terminare il primo viaggio intorno al mondo.
Di fronte alla costa ci sono due isole: quella "de los Cormoranes" e l'isola "Justicia" accessibili con delle escursioni marittime.
La cittadina non è stata ancora invasa dal turismo di massa e per i magnifici paesaggi che la circondano è un pezzo d.o.c  di pura Patagonia.
Alle sue spalle c'è l'invariata "meseta" cosparsa da una distesa di arbusti di "coiròn" e "mata negra", gli unici a resistere alla durezza del clima che d'inverno scende a parecchi gradi sotto zero.
Mi è stato riferito che proprio a causa delle avverse condizioni climatiche, molti allevatori hanno abbandonato progressivamente la regione .Ciò ha portato ad un aumento di animali predatori quali il puma che non più cacciati fanno strage delle ultime pecore selvatiche rimaste abbandonate. (segue)

martedì 13 maggio 2014

"Margarita's family house"(segue mio viaggio in Patagonia)

......Nel procedere oltre, la strada con il suo tracciato lineare, viene di nuovo inghiottita dal vuoto allucinante della steppa. Centinaia...e ancora per centinaia di chilometri. Com'è grande questa terra! Ci si viaggia dentro e, seppure circondati da un vuoto esasperante, si ha la sensazione di essere prigionieri....,di non uscirne mai ! Solo il cielo e l'orizzonte per compagni....
Succubi di una tale vastità ci si sente smarriti ....e nell'intimo i pensieri cavalcano il vento:"Che ci faccio da solo quaggiù in mezzo a sconosciuti ?! ..e se mi succedesse qualcosa ? A chi gliene fregherebbe !"
Pieno di timori e perplessità sento il cuore battermi  forte come volesse arrendersi ed abbandonare l'anima .... Sono attimi di sconforto di cui non ci si deve vergognare. Siamo umani e può a volte capitare che in preda ad emozioni mai provate ci si senta come arrivati alla frutta. Sono momenti critici duranti i quali raschiamo il fondo di noi stessi ....S.O.S ... Ma bisogna reagire se no sei fregato !!
Questo genere di viaggi non si fa per scattare solo fotografie ,ma è affrontando l'ignoto che capiamo di che pasta siam fatti . Poichè in ciò che è per noi nuovo, difficile e inconsueto, mettiamo a nudo le nostre capacità e sopratutto i nostri difetti. Per beneficiarne, dobbiamo però accettare tutto ciò che di bene o male trviamo sul nostro cammino.Sacrifici compresi. Solamente così il nostro viaggiare avrà un significato.
Ai fortunati che lo faranno in questa maniera, la Patagonia non offre divertimenti, ma le emozioni che ti regala sono come rose colte tra le spine .
I tempi di Bruce Chatwin sono finiti ,ed attualmente i principali percorsi si fanno a bordo di comodi autobus.
Tuttavia il senso d'avventura che si vive rimane intatto,alimentato com'è dal fascino imperituro di questa terra lontana che alimenta la nostra fantasia e il nostro desiderio di evasione.......(segue).

lunedì 12 maggio 2014

(seguito del mio viaggio un Patagonia)

...Dopo quattrocento km.-una bazzecola!- eccomi a Comodoro Rivadavia, la petrol city capitale australe dell'oro nero. La città è situata sul Golfo di San Jorge e sorge su un terrazzamento degradante tra gli alti dirupi del Cerro Cenque che la stringe verso l'0ceano.
Fondata ai primi del Novecento da coloni boeri fuggiti dal Sud Africa, all'inizio non era altro che un piccolo porto da cui si esportava la lana degli allevatori. Poi per caso, come spesso accade, nel trivellare un pozzo alla ricerca dell'acqua, venne fuori petrolio a profusione. Da quel giorno il futuro di Comodoro Rivadavia era segnato ! Da allora, la città si è viluppata velocemente diventando operosa, moderna e benestante contornata da belle ville ,grandi palazzi e negozi all'ultima moda. Il tutto ordinato e talmente pulito, oserei dire sterilizzato, da sembrare sembrare una clinica.
Va da sè che una città simile talmente in disarmonia col paesaggio che la circonda, è qualcosa di anacronisto e talmente fuori luogo da sembrare un incubo nel deserto! Oh, a me ha fatto questa impressione !
Fortunatamente nei suoi dintorni il territorio riprende ad essere più selvaggio che mai ,tornando ad appartenere più agli animali che agli uomini.
Usciti da Comodoro Rivadavia ,si procede per una ottantina di km. fino a Caleta Olivia. Chiamata così da un capitano italiano col nome della ragazza di cui era innamorato.Qui in passato s'imbarcavano lana e pelli di pecora provenienti dall'immensa proprietà dei Menèndez-Behety, che possedevano le fattorie più grandi della provincia di Santa Cruz.
Ora al contrario, a farla da padrone è il petrolio ed ogni cosa si muove attorno a questa nuova e imprescindibile risorsa.  (segue)

sabato 10 maggio 2014

"margarita's family house",viaggio in Patagonia

....Di quando in quando, come uscite dal cilindro di un mago, s'incontrano pozze d'acqua dove stazionano uccelli.,anatre e fenicotteri rosa ,oppure pecore e cavalli. Di essei umani nemmeno l'ombra !Madonna Santa quanta desolazione .....
La carretera in questo tratto corre all'interno evitando gli scoscesi rilievi della meseta .
Occorre prendere atto che qui ogni cosa è sproporzionata. Per noi europei e come affacciarsi ad una finestra con una lente d'ingrandimento. Cioè, non è che si possa dire "scelgo e vado dove mi pare". No, qui non funziona così! Innanzi tutto dove vai?! Le distanze sono esageratamente lunghe ,e per dove sceglieresti di andare non ci sono trasporti. Per forza devi farti condurre dai grossi autobus che raramente si fermano e ti condizionano l'itinerario. Così molti posti d'interesse non si possono raggiungere o non sai come venirne via.
L'ideale sarebbe essere in due e noleggiare un fuoristrada. Allora sì che attrezzati a dovere si è liberi di andare dove si vuole! Molti luoghi però sono inaccessibili e solamente da strapiombanti scogliere si possono osservare le numerose colonie di animali marini che popolano la costa della Patagonia.
Comunque sia, ognuno fa il "suo" viaggio e da ogni cosa si trae esperienza......(segue)

giovedì 8 maggio 2014

"Margarita's family house"(segue mio viaggio in Patagonia)

....Ad una cinquantina di km. da Puerto Madryn, sorpassata la gigantesca antenna di comunicazioni del Sistema Omega, ecco Trelew, fondata dal gallese Lewis Jones.
Questa città possiede i servizi più importanti della provincia del Chubut, oltre ad essere un centro commerciale con numerose infrastrutture.
Più innanzi di quindici km. sulla foce del Rio Chubùt, c'è Rawson, primo insediamento gallese della regione.
Nonostante ci siam trattenuti poco, mi è parsa una cittadina gradevole e tranquilla ,Ma non ho potuto conoscerla meglio.
Indi, a Sud, sempre a Sud con la sensazione di infilarsi in un pozzo senza fine !!
La Ruta 3 come una lama d'argento taglia la steppa fino a perdersi di vista....
Per ore ed ore l'autobus con le sue scritte variopinte ,corre inarrestabile sull'immenso tavoliere patagonico.
L'incessante ronzio del motore ipnotizza la mente . Ho il capo reclinato sul sedile ed ogni tanto apro gli occhi
per vedere se l'incubo è finito! Invano, tutto è come prima. Una assurda distesa di sterpi arida e inesauribile !
Col passare del tempo comincia ad alzarsi il vento che come per gioco coi suoi refoli strappa arbusti di "coiròn" sollevandoli nell'aria come aquiloni del deserto....
La strada scorre interminabile tra due file di recinti che marcano i confini di grandi fattorie che si estendono per migliaia di ettari . E' in questo modo che a  questa latitudine i proprietari terrieri col consenso dei politici si son divisi l'intera Patagonia .E per strappargli l'anima l'hanno crocifissa col filo spinato, il così detto "alambrado" !....(segue).

venerdì 2 maggio 2014

seguito del mio viaggio in Patagonia

...Quello stesso pomeriggio ho rivisto Ylenia la ragazza australiana, che passeggiava come me a piedi nudi lungo la batigia. Aveva un aspetto radioso, con quel suo viso roseo e dolce come una torta fatta in casa !
Siamo stati insieme a conversaree mi hadetto che sarebbe rimasta a Puerto Madryn ancora qualche giorno. Cosa che avrei fatto anch'io se avessi trovato un alloggio meno caro. Ma non c'era stato verso!
Al momento di salutarci con un "good bye", candidamente mi ha baciato sulla guancia suscitando in me un irragionevole sentimento di protezione nei suoi confronti. Goffo e confuso:
"Ylenia..." ho balbettato.
Al che lei ,fissandomi con un disarmante sorriso: "What !?"
Avrei voluto aggiungere" riguardati, fai attenzione..."  ma : " Niente ,sono un coglione !" ho risposto imbarazzato.
E così l'ho vista andarsene disinvolta, con la grazia dei suoi anni verdi mentre una leggera brezza le animava la chioma d'oro.
Il giorno seguente,seppur di mala voglia, ho preso un altro autobus e son partito.
Meglio così. Ci sono momenti in cui necessitiamo di tutta la nostra forza, e affezionarsi a qualcuno...credetemi, è come tagliare i capelli a Sansone ! (segue)