lunedì 28 aprile 2014

L'indomani, anche se acciaccato dal"safari" del giorno precedente, mi son svegliato di prima mattina e dando una occhiata dalla finestra ho visto che il sole di nuovo prometteva bel tempo. La prima metà della giornata l'ho trascorsa in visita per le principali strade della città piena di bei negozi e servizi d'ogni genere.
Particolarmente mi è piaciuto il suo lungomare abbellito di giardini e zone balneari dove si organizzano battute di pesca, gare acquatiche ed avvistamenti di balene.
Camminando in riva alla vasta spiaggia ad arco, sono arrivato ad un lunghissimo molo che pareva scomparire nelle acque del Golfo. Ad una cert'ora, visto che il mio stomaco in perfetta ora col sole allo zenit dava segni d'impazienza, sono entrato in un ristorante di pescatori dove ho pranzato con dei gustosi "mariscos" (frutti di mare).
Al pomeriggio, sempre in riva al mare dirigendomi in direzione opposta sono arrivato fin dove il vasto arenile termina contro un promontorio in cima al quale spicca un monumento dedicato all'indio "tehuelche",  i primitivi abitanti di questa zona.
Alla base del promontorio, vi sono una serie di grotte che servirono da rifugio ai primi coloni gallesi che approdarono coraggiosamente sulla costa.
A monte, adagiato s'un pendio in mezzo a un parco, c'è l'interessante Museo dell''Ecocentro. Un edificio che
merita di essere visitato perché racchiude tutte le specie faunistiche ,biologiche e marine della Penisola Valdès.

venerdì 25 aprile 2014

seguito di "Margarita's family House"

....Subito dopo è stata la volta di Caleta Valdès, altra località dove abbiamo visto un nutrito gruppo di pinguini e una moltitudine di volatili.
Mi han detto che qui spesso le orche pattugliano il litorale per cibarsi di foche .E non c'è da meravigliarsi, dato che ce sono moltissime !
Attraversando le lande deserte della Penisola, abbiamo notato greggi di pecore , guanachi e nandù. Questi ultimi sono i caratteristici struzzi della Patagonia..
A conclusione del nostro itinerario, siamo sbucati di nuovo nei pressi di Puerto Piramides icorniciato da un mare spumeggiante blu cobalto. Posso ben dire senza alcun dubbio,che dopo una giornata trascorsa intensamente,siamo tornati a Puerto Madryn soddisfatti e stanchi morti !

martedì 22 aprile 2014

viaggio in Patagonia

(segue "margarita's family house)
Percorso l'Istmo Ameghino che è una sottile striscia che collega come un cordone ombelicale la Penisola Valdès alla terra ferma, ldopo settanta km.la prima sosta l'abbiamo fatta a Puerto Piramides.
Questo minuscolo paesino che sembra nato dal respiro del mare, è uno dei luoghi più importanti per osservare il passaggio delle balene che solcano le limpide acque del Golfo Nuevo.
quella mattina però a causa del forte vento e delle grosse onde non è stato possibile imbarcarci sulle lance per osservare da vicino quei grossi cetacei. Mi son promesso però di ritonare in seguito poichè è uno spettacolo veramente da non perdere.
Da Puerto Piramides prendendo una strada sterrata ci siamo allontanati verso l'interno brullo e desolato passando da Salinas Grandes. Vasto bacino d'acqua salata che occupa una depressione a quaranta metri sotto il mare, dove in passato si estraeva il sale per conservare la carne e le pelli della Patagonia.
Poi steppa,steppa per km e km fino a Punta Delgada. Lì ci siamo fermati vicino a un faro e mangiato qualcosa in un ristorantino che aspetta  in posizione strategica gli esausti ficcanaso di ogni parte del mondo.
Dopo di ché siamo scesi a visitare una colonia di otarie ed elefanti marini che se ne stavano placidamente al sole tra le scogliere. Mentre eravamo intenti a goderci lo spettacolo, le onde dell'oceano s'infrangevano con grandi spruzzi liberando iodio e ozono a volontà. Ragazzi che disintossicata ci siam fatti !

venerdì 18 aprile 2014

(segue racconto del mio viaggioin Patagonia:"Margarita's family house")

....allora mi son messo a girare a destra e a manca cercando invano qualche altro ostello economicamente abbordabile. Finché ormai stanco e  sfiduciato ,bere o affogare, mi sono infilato in un confortevole hotel dove per passar la notte ho pagato un prezzo esoso. "Mierda!" come si usa dire da queste parti !
Di questi tempi a Puerto Madryn hotel e alberghi sono quasi tutti pieni e ti aspettano al varco per spellarti.
Mentre per gli ostelli più economici e meglio prenotarsi prima. Già, ma chi lo sapeva?!
Certo, in al cune località ci sono anche i Camping, ma quando si fanno delle tappe così lunghe ed arrivi stanco morto,questi son talmente lontani dal centro che non hai la forza di raggiungerli !
Indubbiamente viaggiare da soli in Patagonia non è per niente facile . Occorre sopratutto tener la testa a posto e farsi animo. A volte però anche l'occasionale presenza d'un compagno si rivela molto preziosa.
In ogni caso mai scoraggiarsi e avanti !
Il giorno dopo il mio arrivo ,visto che non me lo potevo permettere, ho lasciato l'hotel e mi sono recato in una delle tante agenzie che organizzano escursioni alla vasta Penisola di Valdès ,dichiarata dal Unesco Patrimonio Universale per le sue numerose  riserve faunistiche costituite da colonie di pinguini, otarie ,orche ,balene ed  una ricca avifauna .
Si trattava di una meta obbligata e non potevo certo mancare. Perciò aggregatomi ad un gruppo di gitanti, dopo i dovuti preparativi siam partiti s'un fuoristrada condotto da una autorizzata guida locale.


mercoledì 16 aprile 2014

(segue "Margarita's family house" viaggio in Patagonia )

Scesi a terra  con in mano lo scontrino siamo stati in attesa che scaricassero il nostro bagaglio dal capiente vano sottostante all'autobus.
Appena ricuperato ci siamo avviati verso il terminal debordante all'interno come una pentola a pressione ,di viaggiatori d'ogni lingua. Nella calca, Ylenia ed io ci siam persi di vista, per ritrovarci dopo un pò in una grande hall strapiena di gente.
A questo punto si ripresentava il problema di trovare un luogo dove passare la notte.
Ylenia sovrastando l'imperante baccano, mi ha urlato che per sè un posto l'aveva prenotato in anticipo tramite internet e perciò s'apprestava a raggiungerlo . Invece io stupidamente avrei dovuto cavarmela da solo. Così, pressati dalla folla ,frettolosamente ci siam salutati sperando in seguito di rivederci.
Passata mezz'ora ,ero ancora lì come un baccalà che non avevo risolto niente.Ormai tutti erano andati a destiunazione e l'unico coglione sembrava fossi io. Gli uffici turistici ai quali mi rivolgevo s'impegnavano nel cercarmi un alloggio in un ostello qualsiasi,
ma tutto sembrava prenotato e zeppo come un uovo ! Poi, quando meno me lo aspettavo e prospettavo di passar la notte dentro al terminal, mi hanno avvertito che s'era liberato un posto all'Hostal Patagonia. Prendo un taxi e mi ci precipito.
Giunto sul posto, fiducioso pago il tassista che se ne va in un battibaleno e suono il campanello. Dai una volta ,dai due, finalmente mi vengono ad aprire e mi dicono che è tutto pieno e posto per me non ce n'è. Mi son cadute le braghe !  "Un lugarcito , mi basta un posticino !" ho implorato ! Niente da fare . Sembrava d'essere a Betlemme la notte di Natale !

lunedì 14 aprile 2014

(segue narrazione viaggio in Patagonia:"Margarita's family house")
Decine di km. separano la Ruta 3 dall'Atlantico, dove sulla costa è tutto un susseguirsi di spiagge incontaminate e scogli che accolgono intere colonie di animali nonchè villaggi fatiscenti come Puerto Lobos.
Continuando, dall'alto della meseta non appena si raggiunge Puerto Madryn, la strada in pendenza rende sorprendentemente una visione panoramica di questa bella e moderna città. Lambita dalle azzurre acque del Golfo Nuevo, essa ha alle sue una serie di alture ad anfiteatro che declinano dolcemente verso il mare. Fu fondata da coloni gallesi e all'inizio dovette la sua crescita all'agricoltura ed agli allevamenti di bestiame. Poi ,grazie alla pescosità delle sue acque, seguì lo sfruttamento ittico che le diede un ulteriore impulso.
Ma è col boom turistico che la città ha scoperto una risorsa economica inesauribile,essendo essa la base di partenza per tutti coloro che intendono visitare la grande riserva faunistica della penisola Valdès. Ed è per questo che la città in ogni stagione è invasa dalle migliaia di turisti di tutto il mondo.
Quando ci sono arrivato era pomeriggio inoltrato ed ho trovato un intenso flusso di viaggiatori che scendevano da decine di autobus. All'istante ho capito che per sistemarmi avrei trovato pane per i miei denti !...........

venerdì 4 aprile 2014

(segue racconto viaggio in Patagonia : "Margarita's family house")
....Scaricato ai bordi della strada di questo paese che sembra sorto per caso nel deserto patagonico, colpisce il silenzio e lo stato d'oblio che si respira. Ad accogliermi l'abbaraccio indifferente di una linea di abitazioni piatte e scolorite. A quell'ora prossima a mezzogiorno, sotto il sole rovente non c'era anima viva. Nel generale letargo l'unico a farsi udire era il sibilo del vento che con capricciosi vortici ammassava arbusti secchi e polvere addosso ai muri. Poco distante, un invitante oasi d'eucalipti offriva riparo dai raggi cocenti.
Volute calde salivano verso il mio viso mentre attraversavo la strada per raggiungere quella confortante macchia verde . Mi sentivo solo ma pronto a far tesoro di ogni tipo di sensazione....
Sierra Grande oVuta Mahuida com'era chiamata dagli indigeni Mapuches, è stata una cittadina attiva per molto tempo quand'era uno dei maggiori centri minerari per l'estrazione del ferro. Purtroppo però per un decreto ministeriale ,nel 1991 le sue miniere furono chiuse  e da allora la popolazione diminuì drasticamente.
Ora questo abitato circondato com'è da un paesaggio agreste e selvaggio per risolvere il problema della disoccupazione sta cercando di darsi un indirizzo turistico offrendo ai visitatori la possibilità di esplorare i lunghi tratti di cunicoli delle sue miniere abbandonate.
Lasciata questa località in mezzo al nulla, la mia corsa verso il Sud proseguiva.....

martedì 1 aprile 2014

(segue "Margarita's....")
Fatto sta che nel attraversare questi grandi spazi e lunghe distanze, lo sguardo quasi s'arrende all'immagine inesorabilmente sempre uguale di quel niente, quel nulla che sembra non finire mai. Un incubo che si materializza nel nostro pensiero fino a chiederci il perchè della sua assurda esistenza . La verità è che se non ami quel niente allora è inutile venire in Patagonia !....
Era circa mezzogiorno quando in un riverbero di luce, ho visto stagliarsi in lontananza il selvaggio profilo della Meseta di Somuncurà. Si tratta di un grandioso altopiano a cavallo delle province di Rio Negro e Chubùt nel quale sono stati trovati resti di animali preistorici e primitive  popolazioni. E' un territorio ancora avvolto in un alone di mistero ,custode di numerosi segeti  che gli studiosi stan trattando di decifrare. Osservando la linea cupa delle sue montagne ho sentito un brivido nella schiena !
Sorpassato il Rio Salado dopo breve tempo ,imboccando un ampio vialone entravamo nella cittadina mineraria di Sierra Grande. (segue)