sabato 29 marzo 2014

(segue "Margarita's family house")
Non molto lontano, nel Golfo di San Matìas, c'e la rinomata località di Las Grutas, famosa per lensue acque calde. Ciò è dovuto al fatto che in bassa marea le sue spiagge rimangono scoperte per kilometri sotto il sole e perciò quando il mare torna a ricoprirle ,l'a cqua a contatto col terreno ne assorbe il calore......
La strada avanza verso sud in mezzo ad un paesaggio brullo e di una monotonia esasperante ! Intervallati da lunghe distanze s'incontranon posti di polizia in piccole costruzioni o baracche su cui sventola la bandiera argentina. Si respira aria di frontiera e come nei film di cow-boys, quasi ci si aspetta che compaiano gli indiani.
I "visi pallidi" invece, sono i camion mercedes-benz verniciati di bianco, che trasportano merci durante tutto l'anno per migliaia di kilometri. Tra in camionisti c'è il diffuso rito porta fortuna che consiste nel depositare bottiglie d'acqua semivuote davanti ad altarini  della Vergine che si trovano ogni tanto ai bordi dell'interminabile Ruta .
Da parte mia, sentivo ammirazione per quei primi viaggiatori che in passato hanno percorso queste strade non con comodi pullman, ma a piedi , a cavallo o con grandi carri tirati da buoi e dormendo sotto le stelle . Roba da pazzi !  (segue).

giovedì 27 marzo 2014

(segue "Margarita's famiky house")

Allontanandosi da Viedma la "Ruta3" senza più confini taglia la meseta in linea retta dirigendosi ad occidente. E lo fa discostandosi di miglia e miglia dal litorale oceanico,dove ci sono promontori, spiagge vastissime polate d'animali e villaggi di pescatori.
Daltronde vedere tutto è impossibile. La Patagonia è troppo vasta !
Dentro me maturavo l'idea di arrivare alla Terra del Fuoco, per poi risalire a ovest una parte della Cordigliera delle Ande. Quanti giorni avrei impiegato in questo improvvisato itinerario ? Sarei ritornato in tempo a Buenos Aires per prendere il volo di ritorno già prefissato per l'Italia ? Era questo il motivo per il quale vista la durata del viaggio, dovevo scegliere prevalentenente autobus a lunga percorrenza comodi e veloci....
Macinando kilometri ci approssimiamo di nuovo all'oceano e raggiungo San Antonio Oeste
Nella bahia le maree possono raggiungere i sette metri di dislivello. E dalle spiagge rimaste scoperte  per in kilometro emergono come scheletri relitti e resti di naufragi.(segue)

mercoledì 26 marzo 2014

(seguito di "Margarita's family house") .   Entrando nella sua bottega, Joaquìn rispettoso ,mi accoglieva con un sorriso timido quasi riverenziale, come se provenissi da un altro pianeta.  Che comprassi o meno sembrava non riguardarlo, poichè si dimostrava più interessato alla nostra conversazione. Con bramosia mi rivolgeva domande sull'Europa sgranando gli occhi ad ogni mia risposta.
Pure lui, perchè lo sapessi, aveva dei parenti emigrati in Spagna  ai quali un giorno forse si sarebbe ricongiunto con la sua famigliola. Come sono pure e semplici le aspirazioni della povera gente !
Adiòs Joaquìn, continua a sognare ,perchè chi non lo fa è destinato a morire.....
Quel mattino di buonora in giro non c'era anima viva .Qualche cane randagio affamato trafugava tra la spazzatura lanciando crudeli occhiate di avvertimento ad eventuali contendenti. Ylenia ed io arrancavamo con in groppa i nostri rispettivi bagagli in direzione della stazione dove un nuovo autobus ci stava aspettando. Seduti uno accanto all'altro siam ripartiti entusiasti e ansiosi di far nostra ogni  immagine della Patagonia. (segue).

lunedì 24 marzo 2014

segue "Margarita's ....

Portati a spaso col taxi, alla fine ci siamo accasati a un'osteria chiamata "Estrella".
Lì. per venticinque pesos ciascuno inclusa una frugale colazione, Ylenia ed io abbiamo condiviso una stanza con due letti singoli. Nel mutuo rispetto abbiamo fatto delle piacevoli chiacchiere,ridendo di gusto quando a mia volta cercavo di spicciccare qualche parola d'inglese. L'ostello si trovava ai bordi d'una larga via . Ad alcuni passi da noi all'angolo del crocevia , tra le quattro mura scrostate di una abitazione c'era l'"almacèn". Un piccolo emporio di frutta ,verdura ed altri poveri alimenti ,gestito da una giovane copia di ecuadoriani. L'interno permeava di odori di frutta esotica ed aromi di spezie.
S'un grezzo pavimento di mattoni anneriti dal calpestio, casse d'ortaggi prontamente alla mano,stavano sparse in ordinato disordine. Altre invece erano in mostra su dei ripiani addossati alle pareti. A completare lo spartano arredamento, c'era inoltre una vecchia bilancia un pò arruginita ma perfettamente funzionante che pesava con onesta precisione.
Al bisogno, da una porticina retrostante, la moglie compariva reggendo con una mano un bimbo di pochi mesi attacato al seno, e con l'altra aiutava il marito a servire i clienti.
Lui, Joaquìn, con la pelle brunita ereditata al sole dell'equatore, lasciava trasparire dal suo sguardo melencolico tutta la nostalgia per il paese d'origine. Chissà quanto gli pesava la scelta di venire nella desolata Patagonia per crearsi un futuro . Ma il coraggio e la speranza dei disperati non hanno confini ! (segue).

sabato 22 marzo 2014

seguito di" Margarita's family house"

(segue)
Viedma è il capolyogo della provincia di Rio Negro. Adagiata in zona piana sull'argine sud del fiume,è carartterizzata da case basse con ampie strade ,squadrata geometricamente da sembrare tracciata con un righello. perciò,così configurata assume un aspetto grigio e incolore contrastante con la vita animata che caratterizza le sue vie. Dapertutto ci son negozi,sportelli bancari ,internet point ed altro, compreso gli immancabili "kioskos".
Dispone anche di un attivo imbarcadero dove i battelli scorazzano i turisti lungo il fiume.
Ho avuto modo di visitare anche l'attrente Cattedrale dela Merced costruita dai primi pionieri, così cme pure il Museo Salesiano ricco di reperti archeologigi e dove sono documentate le opere d'irrigazione realizzate nel territorio per favorire le coltivazioni.
Ho conosciuto Ylenia , una bionda ragazza con gli occhi immancabilmnte azzurri come il mare che circonda la sua Australia . A zonzo per il Sudamerica, era arrivata sin qui dopo ver fatto un periodo di volontariato in un villaggio del Perù. Calma, serena e apparentemente sicura malgrado la giovane età, mi ha stupito nel vederla così candidamente  allo sbaraglio in queso mondo di lupi ! Mi raccontò che era di buona famiglia e che i suoi la lasciavano liberamente andare perchè facesse le sue esperienze di vita.
L'ho incontrata proprio a Viedma, mentre accomunati dalla stessa necessità ,ci contendevamo l'ultimo taxi rimasto ,E  visto che a metà non si poteva dividerlo non ci restava che prenderlo insieme .
" Let's go ! Andiamo !" l'ho incoraggiata.
Dapprima riluttante, ma poi con un sorriso ed un immediato "O.K !" s'è infilata nel taxi e siam partiti ambedue in cerca d'una sistemazione .(segue)

mercoledì 19 marzo 2014

seguito di "Margarita's family house"

La città di Viedma sorge sulla riva meridionale del Rio Negro o Curru Leuvù come lo chiamavano gli indigeni Pehuènches,a trenta km. dallo sbocco nell'Atlantico.
Ritenuta l'insediamento più antico della Patagonia,e conosciuta originariamente col nome di Mercedes de Patagones, ebbe nei suoi primi anni di vita uana storia a dir poco travagliata.
Infatti, appena un anno dopo che fu fondata venne distrutta da una tragica innondazione .
Così si rese obbligatorio trasferirla sulla più alta riva destra del fiume, dove nel frattempo era sorta la sua gemella Carmen de Patagones. dove in onore del suo primo fondatore spagnolo assunse il nome di Viedma.
Anni fa, le due città una a contatto con l'altra, fecero parte d'un progetto governativo che intendeva farne unificandole la nuova Capitale argentina. Chiaramente rimase solo un progetto o per meglio dire un sogno nel deserto !
Certo è che le due cittadine continuano placidamente la loro esistenza sugli argini del fiume ,unite da due ponti. Uno stradale e uno ferroviario.
Da Carmen de Patagones che si trova in una posizione sovrastante, si gode una buona visione di Viedma.  Interessanti da vedere sono il Museo di Storia Regionale, la bella Chiesa di Nuestra Senora del Carmen dominante il profilo dell'abitato,e l'antica Torre del Fuerte costruita dagli spagnoli. Amene passeggiate si possono fare lungo l'ombrosa Costanera vicino alla riva del fiume, che sembra presiedere col suo scorrere la vita delle due città. (segue)...


martedì 18 marzo 2014

"margarita's family house"

Allontanandosi da Bahia Blanca, la vede prateria si tramutava in una arida steppa arida e deserta. Sotto un cielo azzurron e limpido come il cuore d'un bambino, l'autobus correva su un interminabile nastro d'asfalto somigliante a una spada che si perde all'orizzonte.
A lunghi intervalli incrociavamo solitari binari che in una dimensione senza tempo sembravano aspettare treni fantasma. Stupito, guardando attraverso il vetro , fissavo l'immagine di un paesaggio nuovo per me inconsueto, ipnotizzato da quel assurdo nulla che si protendeva in ogni direzione. Un vuoto pazzesco !
Ma cosa ci viene a fare la gente da queste parti ? Mi interrogavo .
Alcuni per spirito d'avventura , ed altri forse per tagliare i ponti con quel mondo schifoso in cui viviamo ,o per cercare se stessi e una spiritualità perduta....

Attraversato il RioColorado il "dado è Tratto" . Indietro non si torna ! E' già Patagonia !


La prima cittadina che s'incontra è Pedro Luro. Nelle cui vicinanze in un fortino abbandonato riposano le spoglie del beato Ceferino Namuncurà. Figlio d'un famoso capo indigeno, convertitosi al catolicesimo . Poi in mezzo al nulla ed in completa indifferenza ,ci si lascia alle spalle la località di Stroeder.
C'e' da dire che per abbreviare le grandi distanze, la Ruta 3 che si percorre ,passa per lunhi tratti lontanodalla costa atlantica .Ciò rende difficoltoso l'avvicinamento ad alcuni centri come San Blàs per esempio, che prima con le vcchie strade provinciali erano facilmente raggiungibili.
Dopo quattro ore di paesaggio uniforme e desabitato e con le orecchie rintronate dal rumore del pulmann sono sceso a Viedma. (segue)

sabato 15 marzo 2014

(segue Margarita's family House).....
 In quei giorni faceva un pò fresco, e trovandomi considerevolmente lontano dalla meta , pensavo a come avrei dovuto vestirmi quando più a Sud la temperatura sarebbe notevolmente diminuita. Ma ciò non mi preoccupava, poichè nel mio sacco avevo provveduto ad infilare anche degli indumenti pesanti.
Attraversando la grande prateria , ho sentito per la prima volta soffiare il "pampero", il famoso vento che percorrendola fa ondeggiare il mare d'erba e piega la cima degli eucaliptus. Molti di quegli alberi compresi i pioppi fatti venire dalla Lombardia ,sono stai piantati per difendere le fattorie  dei coloni dall'impeto di questo vento perenne.
Puntando a meridione, ormai fuori da Bahia Blanca, il terreno diventava meno fertile ,fino assumere quel aspetto arido e desertico che è proprio della Patagonia.
Sotto un cielo azzurro e limpido come il cuore d'un bambino, l'autobus correva su un interminabile nastro d'asfalto perdendosi lontano come una freccia scagliata all'orizziìonte...(segue)

lunedì 10 marzo 2014

Giunti al centro della città, su mia richiesta abbiamo percorso alcuni isolati alla ricerca d'un alloggio non troppo caro. Ma, dopo averne scartati alcuni somiglianti a tane per topi, non mi reggevo più da sonno, e a quel punto intravista una invitante insegna luminosa :
"Alt ! mi fermo qui!"ho intimato. "Hotel Belgrano ".Era mezzanotte.
Ragazzi che dormita !
Alle otto del mattino seguente ero già sveglio e pimpante. Un buon riposo mi aveva restituito forza ed entusiasmo. Ed era proprio quel che ci voleva!
Fatta colazione, mi sono incaminato lungo le vie principali per farmi un'idea della città.
Vecchi autobus, auto malandate in compagnia di altri catorci rapezzati alla meglio, sfrecciavano impuniti in un traffico infernale . Non ho visto un vigile .E quel mucchio di ferraglia da mandare agli alti forni va e non la ferma nessuno !
I marciapidi pululano di negozi, commerci d'ogi tipo e le solite banche  che hanno sedi sontuose in moderni edifici. Sono stato a Plaza Rivadavia, dove termina l'Avenida Colòn, ho passeggiato nel Parque de Mayo e lungo il Paseo de las Esculturas.
Pr finire ho visitato le "cantinitas" che sono i locali tipici della zona portuale .
Bahia Blanca ebbe origine attorno un fortino e fu così chiamata perchè il sole facendo evaporare l'umidità lascia sedimentare il sale che da un colore sbiadito alle sue coste.
Nei secoli scorsi ,i bastimenti provenienti da Europa e Nordamerica, caricavano qui
nelle loro stive l'olio e le pelli di foca che i cacciator facevano arrivare dalla bahia di San Blas. Ancora oggi dal suo importante porto, si esportano i prodotti della Pampa in special modo carne e cereali.
Da questa città che è considerata la porta della Patagonia s'irradiano numerose strade . Tra cui la famigerata Ruta 3 che avrei dovuto seguire per arrivare all'estremo sud del continente....(Segue)

domenica 9 marzo 2014

(segue Margarita's family house )

...Liberi dall'abbraccio tentacolare della Metropoli, ecco spalancarsi davanti al mio sguardo il vuoto d'una vasta e sconfinata pianura : la Pampa. Un mare verdeggiante di pascoli, mandrie di cavalli e bovini lasciati all'aperto anche di notte ,che si estende fino al Rio Colorado. Regno incontrastato del "gaucho", il cow-boy dell'America Meridionale .
Questa regione in passato era abitata da bellicosi indios che diedero filo da torcere all'esercito governativo che alla fine di strenue lotte e grazie all'armamento moderno di cui era dotato ebbe alla fine la meglio . Infatti nulla poterono le frecce ,lance e boleadoras di cui erano dotati i valorosi indios ,contro i cannoni e i fucili a ripetizione.
Durante questo primo tratto son passato per le cittadine di Azùl e Olavarria , ed alle undici di notte assonato e intorpidito da dieci ore di viaggio sono sceso a Bahia Blanca in riva all'Atlantico.
Fuori dal terminal degli autobus il trafico era piuttosto intenso .Piantato sul marciapiede  in attesa , le auto di passaggio mi spiaccicavano le luci in faccia come ad un interrogatorio di terzo grado. I taxi arrivavano e partivano velocemente, sgusciandomi da sotto il naso senza che riuscissi ad agganciarne uno. Mannaggia , ho pensato,qui bisogna che mi dia una mossa!
Perciò vedendone uno rallentare, mi sono attaccato allo sportello prima che si fermasse.
Mi ha trascinato per un pò, ma io non l'ho mollato e finalmente son salito a bordo. E addesso sgomma quanto vuoi !
Il tassista decisamente simpatico, avalendosi del diritto di considerarmi un suo ostaggio mi ha fatto un mucchio di domande . Dopo di chè soddisfatta la sua curiosità, s'è messo a raccontarmi della sua vita. In sintesi, negli anni passati piuttosto bui, aveva lasciato la Capitale e s'era trasferito qui dove aveva comprato un taxi e le cose buon per lui erano migliorate.
A dire il vero , stanco morto com'ero, non è che avessi tanta voglia di ascoltarlo  e pensavo piuttosto dove sarei andato a sbattere per sistemarmi . (segue)

 



venerdì 7 marzo 2014

(margarita's family house-segue)

Non mi ero mai sentito così solo. Cosa ci stavo afare qui ?Perchè con tanta indifferenza mi ero lasciato dietro gli affetti più cari ed il mondo che mi apparteneva !? D'un tratto mi son mancate le risposte !
E mentre la notte stendeva un manto stellato sotto il firmamento ho provato a pizzicarmi...
Si, stavo proprio viaggiando dentro al mio sogno !
Alle undici con le palpebre semichiuse e le membra intorpidite da dieci d'autobus, scendevo a Bahia Blanca . Fuori dal terminal il trafico era ancora intenso. Fermo sul marciapiede in attesa ,le luci delle auto mi si spiacicavano in faccia come ad un interrogatorio di terzo grado. Numerosi taxi arrivavano e ripartivano sgusciando via velocemente senza che riuscissi a prenderne uno."Ehi qui bisogna che min dia una mossa !" ho pensato.
Detto fatto, al sopragiungere dell'ennesimo taxi e proprio quando stava rallentando, con una mossa da kamikaze mi ci sono aggrappato allo sportello determinato a non lasciarlo andar via. Mi ha trascinato per alcuni metri , ma io come un buldog non ho mollato la presa ed alla fine son riuscito a salire ." E addesso sgomma quanto vuoi !"
Forse l'autista deve avermi letto nel pensiero, poichè è ripartito lasciando mezza gomma sull'asfalto.Tutti uguali !
Ostaggio del tassista, per altro simpatico, dopo aver soddisfatto la sua curiosità ho dovuto sorbirmi una breve sintesi della sua vita. Sintetizzando: anni addietro causa la crisi economica, si era trasferito qui dalla Capitale e dopo vari mestieri aveva acquistato un taxi
ed ora le cose andavano meglio . Buon per lui , ma io avevo altro per la testa ! (segue)


giovedì 6 marzo 2014

(segue Margarita's family House )
....Usciti dal tentacolare abbraccio della metropoli, ecco spalancarsi dinnanzi al mio sguardo una vasta e sconfinata pianura : La Pampa . Un mare verdeggiante e rigoglioso d'erba che si estende a sud fino al Rio Colorado ,regno incontrastato dei "gauchos" ,i cow-boys dell'America Meridionale.
Le prime immagini sono quelle delle fattorie, di mandrie di cavalli e bovini lasciate a pascolare all'aperto anche di notte .
In passato questa regione era abitata da indios bellicosi che scacciati dalle loro terre dai coloni si vendicavano uccidendo e raziando il loro bestiame. Infatti essi diedero parecchio filo da torcere al governo argentino . Ma armati solo di frecce lance e boleadoras (sfere legate ad una fune che facevano roteare con maestria per colpire il bersaglio), alla fine dell'impari lotta dovettero soccombere e arrendersi all'esercito dotato di cannoni e di fucili a ripetizione. Troppo per loro !
Durante questo primo tratto del mio viaggio, son passato per Azùl ,località dove ogni anno si celebra la festa di Don Chisciotte legata alla tradizione ispana e la città di Olavarria centro agricolo e industriale. Ambedue sorte da accampamenti fortificati militari durante la lotta con gli indiani.
Intanto l'autobus sul quale mi trovavo, con una andatura costante e veloce sembrava rincorrere il tempo. E , alla fine della giornata il sole calante ha regalato un tramonto trafitto da spade infuocate.
Negli ultimi barlumi ho scorto l'ombra fugace d'un cane randagio ai bordi della strada .
Dov'è che andava ? mi sono chiesto . Per un attimo mi son paragonato a lui.....(segue).