venerdì 24 ottobre 2014

"Margarita's...." viaggio in Patagonia

L'indomani all'alba, il vento non aveva ancora smesso di soffiare, anche se la sua rabbia in parte s'era esaurita.
Consumata la frugale colazione offertaci dai padroni di casa, attendavamo in cucina al tepore di una  grande stufa di marca tedesca, che ci venissero a prelevare per l'escursione convenuta il giorno prima.
Itanto che le nostre membra intorpiditite dalla cattiva nottata si andavano poco a poco risvegliando al piacevole calore di quel ambiente famifgliare , e proprio quando stavamo per esaurire gli ultimi sbadigli ,  udimmo un secco e perentorio colpo di clacson.
 Una land Rover ci stava aspettando !
Equipaggiati di tutto punto per affrontare al meglio la giornata, siam partiti a spron battuto diretti a nord.
Mentre lasciavamo l'abitato siam passati vicino agli antichi stabilimenti di Puerto Bories nei cui edifici di stile inglese untempo si lavoravano la carne e la lana da esportare.
Superati poi i dintorni di Puerto Pratt dove via mare aprodarono i primi coloni di queste lande sperdute ed il rilievo roccioso della Silla del Diablo (sedia del diavolo), siamo giunti al posto di controllo che sorveglia il sito archeologico della Cueva del Milodòn .
A piedi ci siamo inoltrati in mezzo alla boscaglia fino a un monte chiamato Cerro Benitez,
alla cui base improvvisamente si apre una grotta impressionante detta la Cueva del Milodòn.
Trattasi in effetti di una gigantesca caverna alta una trentina di metri al cui interno sono stati trovati i resti di un grosso animale preistorico somigliante a un bradipo,batezzato appunto col nome di Milodonte.
Questo animale simile ad un gigantesco orso, riprodotto in forma di statua in posizione eretta e minacciosa proprio all'entrata della caverna , incute veramente timore !
Ad aumentare la suggestione, nella penombra del interno ci sono sentieri che percorrono la caverna in uno scenario primitivo e misterioso. .....(segue)
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lunedì 20 ottobre 2014

segue:"Margarita's family house"......

...Dopodichè senza esitazione, completamente vestiti e imbaccuccati ci siamo infilati ciascuno nel nostro letto sparendo sotto le coperte come in apnea.
Fuori il vento cresciuto d'intensità ululava come un branco di lupi e scuoteva le finestre minacciando di straparle dagli infissi.
Prima di spegnere la lampadina della stanza ho sentito Rodin che sghignazzava .
Immagino fosse per la facenda del thermos di cui avevo rifiutato il vomitevole contenuto che per lui invece era  un elisir !" Ridi , ridi, che ti prendesse la cagarella!!"
Buonanotte ,Patagonia vera e genuina ! zzz...zzz...zzz...(segue).

mercoledì 15 ottobre 2014

segue"Margarita's..."viaggio in Patagonia

 Siamo entrati in un baleno! Anche se una pizza in capo al mondo è molto diversa dalla nostra, il locale era riscaldato, si stava bene e ci andava a pennello. Fumo e odor di cipolla fritta .In quanto alla clientela, sembrava un rifugio d'anime del purgatorio !
Avvolti nel tepore di quell'atmosfera abbiam fatto tardi ,scambiando qualche parola in spagnolo e una bevuta coi presenti.
All'uscita, però l'impatto col freddo pungente della notte ci ha richiamati alla realtà .
Rapidamente allungando il passo con le mani in tasca  ,dopo dieci minuti eravamo dinnanzi all'"Estrellita". Ad aspettarci non c'era nessuno .I proprietari erano andati a dormire.Ma noi avevamo la chiave.
Chiuso l'uscio alle spalle abbiamo iniziato a salire la scala in legno che porta al piano superiore, facendo del nostro meglio per attutire il rumore dei grdini sotto ai nostri piedi.
 Aperta la porta della nostra stanza, priva di riscaldamento ci son venuti i brividi .
Rodin come un cane sanbernardo , ha estratto dal suo zaino il thermos del vino e si è fatto subito un goccetto. Poi ammicando si è rivolto a me : " Quieres un poquito ?" (ne vuoi un pò ?).
" Ma va a cagare Rodin ! Metti via quella robaccia !" gli ho risposto imbronciato. .(segue)....

lunedì 13 ottobre 2014

"margarita's family house" viaggio in Patagonia"

...il giorno del nostro arrivo, Rodin ed io l'abbiamo dedicato a curiosare all'interno delle caratteristiche botteghe del paese. Ma ad ingolosirci di più è stato un negozio colmo di ceste di frutta secca che ci ha fatto venire l'acquolina in bocca !Ne abbiamo acquistata un pò e mentre si passeggiava ce la siam smangiucchiata tutta. Una vera lecornia !
Nel resto di questa cittadina è tutto quieto e pacifico . Si respira un aria di benevole rilento che rasserena. Diamine come mi piacerebbe viverci !
A forza di girovagare prima che ce ne accorgessimo, la sera ci è piombata addosso e si è alzata una brezza gelida che faceva rabbrividire .Brrrrr ! Madre de Dios che freddo !
Rodin in testa non aveva più il suo sbarazzino beretto da pescatore perso nella traversata dello Stretto, ma come me s'era calato in testa un beretto di lana che gli nascondeva persino le orecchie !
Ad un certo punto mentre camminavamo un pò intirizziti, abbiam sentito lo sbattacchiare d'una insegna contro un muro. Alziamo gli occhi e la scritta "Pizza "ci ha fatto trasalire .
Pizza?!, pure quaggiù c'è la pizza !! Uno sguardo d'intesa e....via ci siamo infilati dentro !.
(segue)

lunedì 6 ottobre 2014

seguito di "Margarita's....) viaggio jn Patagonia

L'ostello "Estrellita", proprietà di quel'omone che ci aveva presi in custodia, è ricavato da una modesta abitazione a due piani metà in legno e metà in muratura. Il piano terra è occupato dagli stessi proprietari . Volendo però ci si può accomodare anche nella loro saletta famigliare a consumare la colazione del mattino o i pasti serviti dalla padrona di casa. Al piano superiore , separate da un corridoio centrale ,vi sono quattro stanze arredate del necessario per gli eventuali clienti.
Ah, in fondo al corridoio c'è un unico bagno funzionante"alla solita maniera" e democraticamente al servizio di tutti. Insomma,niente lussi, ma gente buona come il pane!
Molte volte mi son chiesto come possano gli abitanti di questi luoghi sperduti, vivere così tagliati fuori dal resto del mondo . Dirò che ho riscontrato in loro una grande dignità e rispetto verso gli altri, oltre che un grande attaccamento alla propria terra circondata da maestosi paesaggi.
Pur sorgendo in gran isolamento, Puerto Natales dispone di alcuni buoni albreghi, un Casinò, un museo intitolato all'esploratore De Agostini ,e visto che il turismo è in crescita ,si da un gran da fare per migliorare le sue strutture.
Possiede una graziosa piazza al cui centro curiosamente staziona una vecchia locomotiva inglese fuori uso che serviva in passato per il trasporto di carne e pelli da un vicino stabilimento ora abbandonato, al porto d'imbarco.
Intorno alla piazza c'è la triade degli edifici principali. Vale a dire la Chiesa, il Municipio ed il Commissariato .
Nell'aerea del suo porticiolo sostano cormorani e cigni dal collo nero . Dal suo molo partono battelli per i vicini fiordi, nonchè la vicina località di Puerto Eden nell'isola di Wellington, dove risiedono gli ultimi indigeni dell'etnia Kavesqar o Alacaluf. (segue)....


venerdì 3 ottobre 2014

seguito di"Margarita's family house" viaggio in Patagonia

All'arrivo, l'autobus ch'era in leggero ritardo ,con una brusca sterzata s'è infilato nel capannone fungente da scalo.
C'era una gran confusione fra noi che scendavamo e coloro che stavano in attesa dei viaggiatori .
Gli adetti con solerzia si misero a scaricare i bagagli dei passeggeri ammucchiandoli alla rinfusa in un piccolo recinto da dove ogniuno poteva prelevarli mostrando lo scontrino.
Rodin, postosi a un lato col corpo sporgente dentro al recinto ,aspettava con inquietudine di veder apparire il suo aristocratico trolley sepolto senza riguardo sotto una proletaria pila di zaini. E mentre farfugliava tra i denti una spreggevole sfilza di "idiotas", come lo vide apparire ,con uno scatto ha provveduto a recuperarlo come si tratasse d'un suo famigliare disperso tra le macerie ! Il mio invece , come d'abitudine sgualcito e ammaccato somigliante a un prodotto di scarto di un mercatino dell'usato,è saltato fuori per ultimo.
Mentre ci avviavamo all'uscita, un omone sui cinquant'anni, capelli corvini e lineamenti da indio, ci stava aspettando esibendo sopra la testa un cartello con scritto il mio nome:
"El senor Mazzoli ?"
"Siamo qui !" ho risposto additando verso Rodin.
"Siguenme por favòr !" (seguitemi !)
Detto fatto ha afferrato i nostri bagagli e facendosi largo energicamente tra la folla ,s'è incaminato con decisione  all'esterno con noi al seguito.
Usciti in strada, faceva così freddo che il vento tagliava il viso! Ma in un battibaleno il nostro angelo custode ci ha caricati su una vecchia auto e in breve tempo ci ha condotti al riparo al "Hostal Estrellita" di cui è proprietario .(segue)