mercoledì 26 febbraio 2014

(segue)
La Patagonia è quell'estesa e desolata regione proiettata verso l'estremo sud del continente
sudamericano. Ed é per la maggior parte talmente arida e inospitale che, come qualcuno ha scritto, "è la sola terra che assomiglia alla mia profonda tristezza..."
Centinaia, migliaia di chilometri di pura immensità ! Un luogo che emana un fascino avventuroso d'altri tempi ed attira persone da ogni latittudine !
Il mio scopo principale era di arrivare all'isola grande della Terra del Fuoco fino al suo capoluogo Ushuaia ,conosciuta come la Città alla fIne del Mondo !
Ricordo che prima di mettermi in viaggio guardavo quel punto sperduto sulla carta geografica, mi sembrava così remoto da dubitare di poterlo raggiungere . Ora invece mi trovavo realmente in cammino verso quella meta ,ansioso e risoluto di riuscire nel mio intento.
Certamente ero ben conscio che non si sarebbe trattato di una passeggiata ! Anzi ho sempre pensato che questa scelta avrebbe richiesto da parte mia sacrificio e forza di volontà ,sperando ch dentro di me lasciasse qualcosa di nuovo , una luce nella mia vita....
Bene allora! Senza perdere tempo mi son recato al quartiere di Retiro dove si trova il capolinea degli autobus di lungo percorso appartenenti alle varie compagnie di trasporto.
La stazione è lunga quattrocento metri ed è perpetuamente affollata.
Al suo interno sono inglobate numerose attività commerciali ,compresi i famosi "kioskos" al cui interno trovi di tutto e di più. Insomma una gran confusione ! All'inizio ho faticato un pò a trovare la rotta in mezzo alla folla alla ricerca di indicazioni .Poi mi sono accostato ad uno sportello di una agenzia ed ho acquistato un biglietto per Bahia Blanca .
Erano le prime ore pomeridiane quando ,sotto il buon auspicio di un cielo sereno, sono salito su un grosso pullman a due piani per dar inizio alla mia avventura.
(segue)


lunedì 24 febbraio 2014

L'hotel Sportsman l'ero andato a scovare tra le pagine d'una guida turistica che lo suggeriva per i suoi prezzi contenuti.
Un tantino modesto e decadente ,a dire il vero, è situato vicino a Plaza del Congreso in un vecchio edificio dei primi del novecento . Vi si accede salendo un pretenzioso scalone tirato a lucido, testimone  d' un passato illustre e fastoso.
I pavimenti ed i soffitti bisognosi di urgenti restauri,sono di legno. Al centro della Hall ,arredata con mobili demodè, impera un arcaico ascensore somigliante ad un artistico gabbione di ferro ,che con vantata parsimonia sale e scende esibendo i passeggeri all'interno. La reception è costituita da un vetusto bureau, dietro al quale gli impiegati che si danno il cambio, allungano le monumentali chiavi ai clienti.
In un angolo discretamente appartato e facente parte anch'esso di questo "museo", c'è un antico divano arabescato affiancato da un prezioso paralume ed una cornetta telefonica inutilizzata per raggiunti limiti d'età.
Per finire, in alto a fungere da copertura, una trasparente cupola di vetro racchiude come in uno scrigno questo superstite scampolo della"belle epoque".
Mi han sistemato in una stanza antiquata(e ti pareva!) dove dopo una doccia ristoratrice mi son buttato stanco morto sul letto ed ho abbracciato il cuscino come si abbraccia una bella donna. Buona notte Argentina !
Inutile dire che il rumore del traffico cittadino nulla ha potuto contro il mio russare....
L'indomani, Buenos Airessi è rivelata ai miei occhi con  tutto il dinamismo convulso e palpitante di una grande metropoli.
Nei "barrios"tradizionali ,come nei quartieri più moderni e lungo e sue spettacolari "avenidas",aleggia una atmosfera frammista di nostalgia europea, sogno americano e orgoglio argentino. E' senza alcun dubbio una città che affascina e conquista  a prima vista !
"Mi Buenos Aires querido...(mia cara Buenos Aire)" recita un vecchio tango, amaliante e seducente come una regina ! "Hasta la vista", arrivederci ,ci rivedremo al mio ritorno.
Il richiamo della Patagonia è troppo forte, devo andare, il vero viaggio inizia ora !
.........(segue)

martedì 18 febbraio 2014

Davanti a me nel giostrare del traffico, una moltitudine di taxi giallo-neri sciamavano come api.
Andando incontro ad uno di loro, mi son rivolto al tizio che era al volante: "Hòla amigo,quanto vuoi per portarmi a Buenos Aires ?"
"Sesenta pesos,senor!"
"Affare fatto.Metti in moto !"
Come son salito in auto, lui si è esibito con una partenza da Formula Uno, guidando nel traffico notturno con preoccupante spericolatezza .
"Mannaggia,possibile che anche qui vi siano alievi di Shumacher ?" mi son chiesto stizzito.
Inoltre durante il tragitto ho dovuto sottostare a malavoglia ad un mucchio di domande. Si sa che i tassisti, bontà loro, in generale sono particolarmente socievoli e curiosi !
 Malgrado fossero passate trenta ore da quando avevo lasciato l'Italia, a tenermi sveglio non era tanto il dovergli rispondere, ma l'incosciente disinvoltura della sua guida nell'effettuare sorpassi ed altre manovre azzardate da far rizzare i capelli !
Mentre lui tirava dritto come se niente fosse, io sedutogli accanto irrigidito come un baccalà norvegese, tenevo i piedi puntati ,un braccio contro il cruscotto e l'altro attaccato alla portiera. Ero così teso che pur facendo il possibile per dissimulare il mio timore,mi sembrava di star seduto su dei carboni ardenti !
Mezz'ora dopo stavamo percorrendo le vie della Capitale,ma l'andatura vivace non cambiava ed io non vedev l'ora di scendere .
Finalmente, dopo una ennesima sterzata per evitare una finta bionda che vendeva sesso in mezzo alla strada, con una brusca frenata Domingo,così si chiamava quel figlio di buona donna, mi ha scaricato in calle (via) Rivadavia al 1425 : Hotel Sportsman. (segue)





lunedì 17 febbraio 2014

Ero in Argentina!
L'areoporto di Ezeiza, distante 35km dalla capitale Buenos Aires,non regge però il confronto con quello di Madrid ,che è tutta un'altra cosa !
Raggiunto il piano terra del Terminal 4, accerchiato da bar,uffici,duty free shop e chi più ne ha più ne metta,mi son seduto sul mio zaino come un ubriaco che sta aspettando che passi la sbornia. "Cavolo, addesso che faccio?!".
Intorno a me ,una ciurma di imbonitori vocianti, sembravano offrire il paradiso a prezzi stacciati .Il loro scopo invece era quello di spennare gli incauti con una assistenza a prezzi proibitivi !
Quando si è soli in un paese sconosciuto, l'approdo è destabilizzante. Non bisogna asolutamente perdere la testa e ragionando cercare di organizzarsi quanto prima.
Questo appunto era ciò che cercavo di fare perso com'ero in mezzo alla baraonda, come l'ago di una bussola alla ricerca del nord. Perciò ignorando il canto di certe sirene, mi sono avviato rissoluto verso l'uscita dell'aeroporto.
Appena messo il naso fuori, ecco il primo impatto con l'atmosfera sudamericana !
Il piazzale antistante brulicava di automezzi in movimento che formavano un carosello scintillante di luci come un luna park. Ho provato la stessa sensazione che si ha d'estate quando uscendo da un locale con l'aria condizionata sembra di ricevere un colpo da K.O.
Anzi in questo caso ,due !
"E ora ? Animo!" mi son detto," hai voluto la bicicletta? Addesso pedala !" come si dice dalle mie parti. Restare li impalato non serviva a niente . Dovevo al più presto prendere una decisione .
(continua)

venerdì 14 febbraio 2014

L'aereo era un mastodontico ATR che solo a guardarlo sembrava impossibile potesse alzarsi dal suolo. Ma ci è riuscito,eccome! Aveva quatro motori che al decollo ruggivano come leoni furiosi !
A bordo, stipati in un lungo corridoio,eravamo in trecentosessanta passeggeri.
Non mi pareva vero. Finalmente rompendo ogni indugio e non più schiavo delle passate incertezze, avevo spiccato il grande balzo ! Mi sentivo euforico,libero e leggero come un gabbiano che volava coi suoi sogni impossibili verso luoghi incredibili....
Dopo una lunga trasvolata di dodici ore che è sembrata una eternità, ecco là sotto di noi un gran baglior nel buio della notte !La fiabesca visione di Buenos Aires tutta illuminata come una gigantesca galassia !
Il volo per la sua durata è stato un pò stancante, anche se a bordo cordialità ed assistenza non son mancati. Abbiamo bevuto e mangiato talmente tanto che a causa del banchettare, all'interno del aereo sembrava fosse passato un tornado.Ciò non ostante devo ammettere che quando ho appoggiato i piedi per terra mi son sentito alquanto sollevato ! In fin dei conti, l'uomo non è nato con le ali....
Ragazzi, ero in Argentina ! Che salto avevo fatto !!

mercoledì 12 febbraio 2014

All'alba, tutto infreddolito mi son recato fuori dalla stazione .L'autobus per l'aeroporto ha ritardato di un'ora.Mi ricordo che alla fermata pioveva e così dopo una notte passata all'addiaccio ,malgrado il pessimo caffè preso alla machinetta della stazione,ho continuato a penare.
Il bello è ,che per recuperare il ritardo ,il conducente cuidava come un forsennato alternando accelerazioni improvvise e frenate pazzesche. Tanto che a un certo punto il mio bagaglio ,sfugitomi di mano, si è messo a ruzzolare qua e là per tutto il pulman.
Tentare di riprenderlo nemmeno a provarci. Perciò l'ho lasciato stare, badando piuttosto a tenermi saldo per non rompermi l'osso del collo .Che gli venga un bene! Mi sa che quel figlio di buona donna alla guida fosse un ex gondoliere pentito e frustrato!
Comunque anche se un pò tartassato,all'aeroporto sono arrivato tutto intero.
Sbrigate le tediose facende burocratiche, alla fine sono riuscito a fare il primo imbarco del lungo viaggio che mi attendeva. Ammetto che c'erano stati dei contrattempi ,ma in compenso a portar iella ,di gatti neri in giro non c'era ombra.
Atterrato a Madrid e fatto capolino fuori dal tunnel mobile che collega l'aereo allo scalo, mi son reso conto che non avrei trovato l'orientamento nemmeno con una bussola in mano.
Infatti l'areoporto è talmente grande ,moderno ed automatizzato che mi sembrava di stare su Marte . Per districarmi in quel labirinto ho dovuto fare un sacco di domande ,cercando a malapena di capire le risposte.
Sta di fatto che il tempo impiegato per adempiere le necessarie formalità ,si è rivelato appena sufficente per giungere puntuale al mio secondo imbarco per l'Argentina .(segue)

martedì 11 febbraio 2014

Mi son messo in testa di raccontarvi ogni giorno e un pò alla volta il viaggio che ho fatto  in Patagonia alcuni anni fa . Spero possa interessare a chi s'imbatterà in questo blog e magari sarei contento di ricevere commenti al riguardo. Vi dico subito che a mie spese è stato stampato un libro senza nessun successo, anche perchè gli editori se non sei nessuno difficilmente ti cagano o s'impegnano a divulgarne la pubblicazione.
Così ho deciso di sparpagliare le pagine di questo mio povero libro nel universo del web sperando di interessare qualche volenteroso lettore.
Allora vado :
                                      MARGARITA'S FAMILY HOUSE
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Ebbene, quanto dura un sogno? Dipende, a volte è talmente presente da condizionare la nostra esistenza. So solo che abbiamo convissuto insieme fino al grigiore dei cappelli . Perchè lui assillante e tormentoso, dalla mia testa non se ne voleva andare .
Patagonia ! Terra mitica e lontana ! Ore trascorse notte e giorno a leggere avidamente ogni argomento che la riguardava con gli occhi puntati sulla carta geografica .Anni trascorsi a far progetti assurdi e un sogno chiuso nel cassetto !
Basta, dovevo assolutamente andarci!
Così,contro il parere quasi unanime di color che mi voglion bene, nel novembre 2006 son partito per quella meta tanto agognata armato d'entusiasmo, determinazione e una piccola dose d'incoscienza .
Occorre precisare che avendo prenotato l'aereo solo un mese prima della partenza, dovetti accettare modalità e itinerario stabiliti dalla mia Agenzia Viaggi. Altrimenti non avrei trovato posto se non in altra data.
Io però a quel punto ero caricato a molla e di rimandare non se ne parlava nemmeno!
Addesso o mai più ! mi son detto .
Bene,biglietto alla mano ed eccomi servito : Mestre -Madrid ,Madrid -Buenos Aires.
"Diavolo!" ho pensato" Ma chi è che per andare in Argentina a parte i veneziani ,prende l'aereo a Mestre !" Bazzecole !Son salito s'un treno a Cesena, città vicina alla mia bella Cesenatico, e poi da Bologna col medesimo mezzo ho raggiunto Mestre verso la mezzanotte.
Qui c'è stato il primo intoppo. Già, poichè a quell'ora la sala d'attesa della stazione era chiusa (bastardi !) ed ho dovuto bivaccare all'aperto sul selciato per cinque ore aspettando che si facesse giorno. La temperatura era rigida e faceva un freddo boia !
Da subito mi son calato la berretta di lana sulle orecchie. Ma non è bastato, perchè oltre al giubotto di lana che indossavo ho dovuto infilarmi la giacca a vento. In questo modo,rassegnato e conciato come un cane pastore mi sono acquattato in posizione fetale dietro un cartello pubblicitario . Bel modo di cominciare un viaggio, "sta a vedere che mi ammalo proprio ora !" ho rimuginato a denti stretti !






                                     

lunedì 10 febbraio 2014

Commentando le generali difficoltà economiche di oggi giorno, mia moglie mi ha fatto una domanda : " Ma perchè non fabbricano delle macchinette con le quali ogniuno possa stampare soldi a secondo del bisogno ? Così si potrebbe comprare ciò che si vuole, consumare di più ,creare lavoro e riavviare la produzione ?" Confesso che non ho saputo risponderle !
Ah, mia moglie fa la casalinga . Che abbia trovato la soluzione per tirar fuori questa povera Italia dalla merda ! E che smacco sarebbe per quei cervellono laureat,che ci governano senza levare un ragno dal buco !!

lunedì 3 febbraio 2014

E' da un pò che son scarico di idee. Vorrei scrivere ma mi manca l'mput, la fantasia .
D'altronde, non ne ho proprio voglia di affrontare argomenti seri e costruttivi ,C'è chi lo sa fare molto meglio di me !
A me piace divagare , buttarmi e seguire l'istinto della mia prosa anarchica .
Non pretendo salvare il mondo, lanciare profezie ne fare la morale a nessuno .
Il campo è vasto, e prima o poi qualche pataccata la scriverò .
Per oggi amici l'avete scampata !