mercoledì 3 dicembre 2014

"Margarita's family house" viaggio in Patagonia

...Di nuovo nel nostro rifugio all'Estrellita, abbiamo fatto notte accanto al confortevole stufone tedesco che alimentato a legna andava come un turbo. Le ore passate conversando coi padroni di casa ,gente semplice ed onesta ,sono state assai piacevoli .
A ben pensarci,sono la richezza ed il benessere che dividono gli uomini . Mentre come nel nostro caso, bastano un pò di freddo ed una stufa per sentirci fratelli .
Dopo la veglia, la musica è cambiata, perchè nei nostri alloggi al piano superiore mancava il riscaldamento. Così nell'apprestarci ad andare a dormire, di spogliarci non se ne parlava nemmeno ! Anzi ,imbaccuccati a dovere come la sera precedente ,siamo spariti sotto un paio di robuste coperte lasciando appena fuori il naso per respirare.
"Buenas noches Rodin !" ho sussurrato . Questa volta però il risolino nironico l'ho fatto io, convinto che il mio compagno di merenda stesse pensando a quanto più comodi saremmo stati in un buon hotel ! Evidentemente , stando insieme a me si era dovuto adattare,cosa nuova per lui. al mio modo di viaggiare al "risparmio" .Però devo dire che si era saputo adattare brillantemente !
La nostra ultima notte a Puerto Natales l'abbiamo trascorsa in uno di quei sonni  ristoratori, possibili solo alla fine del mondo !
Fuori, per tutta la notte ,il vento furioso ,ma innamorato faceva la serenata alle stelle.(segue)....

lunedì 24 novembre 2014

"Margarita's family house" viaggio in Patagonia

Il pomeriggio tardi eravamo sulla via del ritornoda quella pazzesca escursione.
Il robusto fuoristrada, liberatosi dalla sconnessa ragnatela dei percorsi montani ,procedeva veloce e solitario sollevando una scia di polvere attraverso il deserto braccato dalla sua ombra proiettata sulla steppa come nelle sequenze di un film .
I continui sobbalzi però non impedivano all'irriducibile Rodin accomodato dietro in un cantuccio, di estrarre dalla sacca e dare una poppata al suo famoso thermos del vino per togliere la polvere in gola.
Senza farmi notare , l'ho sbirciato per attimo nello specchietto davanti a me . Poi ho fatto finta di non vederlo per il timore che per l'ennesima volta mi offrisse generosamente quella sua porcheria !
Ormai prossimi al paese, il sole calante infiammava coi suoi bagliori le lontane cime d'avorio e il fiordo di Ultima Esperanza regalandoci uno spettacolare fine giornata .
A Puerto Natales quando ci siamo fermati dopo aver conclusa questa dura escursione di
350 Km. erano le otto di sera . A pezzi ma soddisfatti ,per i meravigliosi scenari che avevamo potuto ammirare !(segue)

giovedì 20 novembre 2014

"Margarita's family house" viaggio in Patagonia

Nel frattempo, il battello che tempo permettendo ogni giorno porta i turisti ai piedi del ghiacciaio Grey, se ne stava prudentemente ancorato al riparo di un alto costone roccioso.
Raggiunto con difficoltà il lato opposto del lago sotto l'infuriare del vento, noi escursionisti
ci siamo arrampicati in fretta lungo un ripido sentiero a picco ,trovando riparo nella foresta circostante.
Dopo mezz'ora di marcia abbiamo raggiunto un rifugio da dove abbiamo goduto in pieno della visione del ghiacciaio dei suoi selvaggi dintorni che sono di una belleza mozzafiato !
Questa zona del Grey tuttavia è solo una piccola parte d'immenso Parco Nazionale di 242.000 ettari che include ghiacciai ,laghi e vette inesplorate !(continua)...

sabato 15 novembre 2014

"Margarita's ....." viaggio in Patagonia

In seguito a questa lunga escursione ci siamo spostati verso la zona del Hielo Continental in prossimità del Lago Grey.
Scesi davanti alla capanna della Guardia Forestale, anniamo intrappreso un avventuroso trekking attraversando dapprima un oscillante ponte sospeso sul Rio Pingo per proseguire poi sotto un folto bosco fino a sbucare in un vasto greto solcato da ruscelli.
Ad accoglierci sulla riva del lago ,un vento talmente impettuoso che a malapena ci si reggeva in piedi ! In certi momenti la sua furia ci facceva indiettreggiare e la violenza era tale da strapparci quasi i vestiti di dosso.
In balia di quel turbine inaspettato, procedavamo chini e stentatamente a zig zag sulla sponda ghiaiosa flagellati da spruzzi d'acqua gelida sollevata dalla superfice increspata del lago.
In fondo al bacino, stretto nella morsa delle montagne ,il ghiacciaio Grey mostrava il suo fronte possente di circa sessanta metri di altezza mandando riflessi color cobalto.
Alcuni iceberg che si erano staccati andavano alla deriva sospinti dal vento, ed altri blocchi minori dì un intenso color azzurro si arenavano dondolanti sugli argini. (segue)

lunedì 3 novembre 2014

"Margarita's...." viaggio in Patagonia

....Partiti dalla Cueva del Milodòn, abbiamo percorso una strada sterrata diretti al Parque del Paine distante 250 km. Ai lati della strada ogni tanto incontravamo gruppi di nandù e huemul ed ho visto per la prima volta volteggiare in cielo i grandi condor delle Ande.
Il massiccio del Paine ,co la sua straordinaria bellezza ,è uno dei sistemi montagnosi più spettacolari sel mondo ! Man mano che ci si avvicina , i primi ad apparire come imponenti guardiani sono i così detti "Cuernos" (corni), scuri ed aguzzi con le cime appuntite coperte di neve . Alle spalle di questi giganti , e a sovrastare il tutto si ergono a semicerchio a guisa di diadema una serie di maestosi picchi le cui sommità si perdono tra le nuvole .
Ma le più ammirabili, le più ardite, sono le tre guglie solitarie di nuda roccia che all'interno di questo anfiteatro s'innalzano verticalmente per 2600 mt. a toccare il cielo come imploranti preghiere di pietra ! Questi stupefacenti monoliti che il sole veste di tonalità cromatiche meravigliose ,sono le celeberrime Torri del Paine .
Di tale paesaggio ,che l'Unesco ha nominato riserva della biosfera, fanno parte anche laghi azzurrissimi ed immacolati come il Pehoe, Toro e Nordenskjold che in certi punti si riversano uno sull'altro formando suggestivi salti ecascate . Una meraviglia !!(segue).....

venerdì 24 ottobre 2014

"Margarita's...." viaggio in Patagonia

L'indomani all'alba, il vento non aveva ancora smesso di soffiare, anche se la sua rabbia in parte s'era esaurita.
Consumata la frugale colazione offertaci dai padroni di casa, attendavamo in cucina al tepore di una  grande stufa di marca tedesca, che ci venissero a prelevare per l'escursione convenuta il giorno prima.
Itanto che le nostre membra intorpiditite dalla cattiva nottata si andavano poco a poco risvegliando al piacevole calore di quel ambiente famifgliare , e proprio quando stavamo per esaurire gli ultimi sbadigli ,  udimmo un secco e perentorio colpo di clacson.
 Una land Rover ci stava aspettando !
Equipaggiati di tutto punto per affrontare al meglio la giornata, siam partiti a spron battuto diretti a nord.
Mentre lasciavamo l'abitato siam passati vicino agli antichi stabilimenti di Puerto Bories nei cui edifici di stile inglese untempo si lavoravano la carne e la lana da esportare.
Superati poi i dintorni di Puerto Pratt dove via mare aprodarono i primi coloni di queste lande sperdute ed il rilievo roccioso della Silla del Diablo (sedia del diavolo), siamo giunti al posto di controllo che sorveglia il sito archeologico della Cueva del Milodòn .
A piedi ci siamo inoltrati in mezzo alla boscaglia fino a un monte chiamato Cerro Benitez,
alla cui base improvvisamente si apre una grotta impressionante detta la Cueva del Milodòn.
Trattasi in effetti di una gigantesca caverna alta una trentina di metri al cui interno sono stati trovati i resti di un grosso animale preistorico somigliante a un bradipo,batezzato appunto col nome di Milodonte.
Questo animale simile ad un gigantesco orso, riprodotto in forma di statua in posizione eretta e minacciosa proprio all'entrata della caverna , incute veramente timore !
Ad aumentare la suggestione, nella penombra del interno ci sono sentieri che percorrono la caverna in uno scenario primitivo e misterioso. .....(segue)
.

lunedì 20 ottobre 2014

segue:"Margarita's family house"......

...Dopodichè senza esitazione, completamente vestiti e imbaccuccati ci siamo infilati ciascuno nel nostro letto sparendo sotto le coperte come in apnea.
Fuori il vento cresciuto d'intensità ululava come un branco di lupi e scuoteva le finestre minacciando di straparle dagli infissi.
Prima di spegnere la lampadina della stanza ho sentito Rodin che sghignazzava .
Immagino fosse per la facenda del thermos di cui avevo rifiutato il vomitevole contenuto che per lui invece era  un elisir !" Ridi , ridi, che ti prendesse la cagarella!!"
Buonanotte ,Patagonia vera e genuina ! zzz...zzz...zzz...(segue).

mercoledì 15 ottobre 2014

segue"Margarita's..."viaggio in Patagonia

 Siamo entrati in un baleno! Anche se una pizza in capo al mondo è molto diversa dalla nostra, il locale era riscaldato, si stava bene e ci andava a pennello. Fumo e odor di cipolla fritta .In quanto alla clientela, sembrava un rifugio d'anime del purgatorio !
Avvolti nel tepore di quell'atmosfera abbiam fatto tardi ,scambiando qualche parola in spagnolo e una bevuta coi presenti.
All'uscita, però l'impatto col freddo pungente della notte ci ha richiamati alla realtà .
Rapidamente allungando il passo con le mani in tasca  ,dopo dieci minuti eravamo dinnanzi all'"Estrellita". Ad aspettarci non c'era nessuno .I proprietari erano andati a dormire.Ma noi avevamo la chiave.
Chiuso l'uscio alle spalle abbiamo iniziato a salire la scala in legno che porta al piano superiore, facendo del nostro meglio per attutire il rumore dei grdini sotto ai nostri piedi.
 Aperta la porta della nostra stanza, priva di riscaldamento ci son venuti i brividi .
Rodin come un cane sanbernardo , ha estratto dal suo zaino il thermos del vino e si è fatto subito un goccetto. Poi ammicando si è rivolto a me : " Quieres un poquito ?" (ne vuoi un pò ?).
" Ma va a cagare Rodin ! Metti via quella robaccia !" gli ho risposto imbronciato. .(segue)....

lunedì 13 ottobre 2014

"margarita's family house" viaggio in Patagonia"

...il giorno del nostro arrivo, Rodin ed io l'abbiamo dedicato a curiosare all'interno delle caratteristiche botteghe del paese. Ma ad ingolosirci di più è stato un negozio colmo di ceste di frutta secca che ci ha fatto venire l'acquolina in bocca !Ne abbiamo acquistata un pò e mentre si passeggiava ce la siam smangiucchiata tutta. Una vera lecornia !
Nel resto di questa cittadina è tutto quieto e pacifico . Si respira un aria di benevole rilento che rasserena. Diamine come mi piacerebbe viverci !
A forza di girovagare prima che ce ne accorgessimo, la sera ci è piombata addosso e si è alzata una brezza gelida che faceva rabbrividire .Brrrrr ! Madre de Dios che freddo !
Rodin in testa non aveva più il suo sbarazzino beretto da pescatore perso nella traversata dello Stretto, ma come me s'era calato in testa un beretto di lana che gli nascondeva persino le orecchie !
Ad un certo punto mentre camminavamo un pò intirizziti, abbiam sentito lo sbattacchiare d'una insegna contro un muro. Alziamo gli occhi e la scritta "Pizza "ci ha fatto trasalire .
Pizza?!, pure quaggiù c'è la pizza !! Uno sguardo d'intesa e....via ci siamo infilati dentro !.
(segue)

lunedì 6 ottobre 2014

seguito di "Margarita's....) viaggio jn Patagonia

L'ostello "Estrellita", proprietà di quel'omone che ci aveva presi in custodia, è ricavato da una modesta abitazione a due piani metà in legno e metà in muratura. Il piano terra è occupato dagli stessi proprietari . Volendo però ci si può accomodare anche nella loro saletta famigliare a consumare la colazione del mattino o i pasti serviti dalla padrona di casa. Al piano superiore , separate da un corridoio centrale ,vi sono quattro stanze arredate del necessario per gli eventuali clienti.
Ah, in fondo al corridoio c'è un unico bagno funzionante"alla solita maniera" e democraticamente al servizio di tutti. Insomma,niente lussi, ma gente buona come il pane!
Molte volte mi son chiesto come possano gli abitanti di questi luoghi sperduti, vivere così tagliati fuori dal resto del mondo . Dirò che ho riscontrato in loro una grande dignità e rispetto verso gli altri, oltre che un grande attaccamento alla propria terra circondata da maestosi paesaggi.
Pur sorgendo in gran isolamento, Puerto Natales dispone di alcuni buoni albreghi, un Casinò, un museo intitolato all'esploratore De Agostini ,e visto che il turismo è in crescita ,si da un gran da fare per migliorare le sue strutture.
Possiede una graziosa piazza al cui centro curiosamente staziona una vecchia locomotiva inglese fuori uso che serviva in passato per il trasporto di carne e pelli da un vicino stabilimento ora abbandonato, al porto d'imbarco.
Intorno alla piazza c'è la triade degli edifici principali. Vale a dire la Chiesa, il Municipio ed il Commissariato .
Nell'aerea del suo porticiolo sostano cormorani e cigni dal collo nero . Dal suo molo partono battelli per i vicini fiordi, nonchè la vicina località di Puerto Eden nell'isola di Wellington, dove risiedono gli ultimi indigeni dell'etnia Kavesqar o Alacaluf. (segue)....


venerdì 3 ottobre 2014

seguito di"Margarita's family house" viaggio in Patagonia

All'arrivo, l'autobus ch'era in leggero ritardo ,con una brusca sterzata s'è infilato nel capannone fungente da scalo.
C'era una gran confusione fra noi che scendavamo e coloro che stavano in attesa dei viaggiatori .
Gli adetti con solerzia si misero a scaricare i bagagli dei passeggeri ammucchiandoli alla rinfusa in un piccolo recinto da dove ogniuno poteva prelevarli mostrando lo scontrino.
Rodin, postosi a un lato col corpo sporgente dentro al recinto ,aspettava con inquietudine di veder apparire il suo aristocratico trolley sepolto senza riguardo sotto una proletaria pila di zaini. E mentre farfugliava tra i denti una spreggevole sfilza di "idiotas", come lo vide apparire ,con uno scatto ha provveduto a recuperarlo come si tratasse d'un suo famigliare disperso tra le macerie ! Il mio invece , come d'abitudine sgualcito e ammaccato somigliante a un prodotto di scarto di un mercatino dell'usato,è saltato fuori per ultimo.
Mentre ci avviavamo all'uscita, un omone sui cinquant'anni, capelli corvini e lineamenti da indio, ci stava aspettando esibendo sopra la testa un cartello con scritto il mio nome:
"El senor Mazzoli ?"
"Siamo qui !" ho risposto additando verso Rodin.
"Siguenme por favòr !" (seguitemi !)
Detto fatto ha afferrato i nostri bagagli e facendosi largo energicamente tra la folla ,s'è incaminato con decisione  all'esterno con noi al seguito.
Usciti in strada, faceva così freddo che il vento tagliava il viso! Ma in un battibaleno il nostro angelo custode ci ha caricati su una vecchia auto e in breve tempo ci ha condotti al riparo al "Hostal Estrellita" di cui è proprietario .(segue)



martedì 30 settembre 2014

"Margarita's family house" viaggio in Patagonia

...Puerto Natales è una cittadina capoluogo della provincia cilena di Ultima Esperanza rintanata all'interno del labirintico Golfo Almirante Montt.
Ha una configurazione talmente appiattita ,che se non fosse per il campanile della chiesa, sembrerebbe che gli fossero passati sopra con un tosaerba ! L'intero abitato si trova placidamente sdraiato su un vasto pendio che gradatamente scende fino alla zona  portuale. E' attraversata da ampie strade dove il traffico automobilistico è quasi inesistente. A rumoreggiare è solo il vento che sibilando si getta con irruenza dalle vette innevate della Cordigliera per correre libero e incontrastato nella vasta pianura retrostante .
L'inverno è rigido con temperature sotto zero, ma non scalfisce il fascino di questo paese alla fine del mondo, dove sotto un cielo terso si susseguono albe e tramonti di una bellezza struggente e notti stellate simili ad un set cinematografico !
Le sue attività in passato sono sempre state legate all'allevamento del bestiame provveniente dall'Argentina.  Ma ora però a darle maggior impulso è il turismo ,poichè la sua posizione strategica ne fanno il luogo di partenza per visitare grandiosi paesaggi come i ghiacciai del Hielo Continental, il monte Balmaceda e sopratutto l'imponente Massiccio del Payne di una bellezza stravolgente! Inoltre da queste parti si trova la famosa Cueva del Milodòn che suscita un interesse mondiale.
Pertanto ,se si vuol conoscere una delle più belle regioni della Patagonia, in questa cittadina ci si deve assolutamente fermare.......(segue)

giovedì 25 settembre 2014

"Margarita's...." viaggio in Patagonia

All'una del pomeriggio siam partiti da Punta Arenas diretti a nord, sempre in territorio cileno. Oltrepassato di nuovo l'Istmo di Brunswich ,abbiamo preso per Villa Tehuelches , nei cui pressi circondata da verdi pascoli c'è la Laguna Blanca.
Poi è stata la volta di Morro Chico, località così chiamata da un affioramento roccioso che emerge dalla prateria. A continuazione si segue la frontiera argentina prima ad ovest e successivamente a nord fino ad attraversare il  Rio Rubens in prossimità del quale c'è lan Laguna Diana. Indi passata la dogana di Casas Viejas e fiancheggiata la Sierra Dorotea si arriva a Puerto Natales. In tutto duecento cinquanta km ,quattro ore di viaggio in mezzo a grandi estensioni e cieli incredibilmenti azzurri ! Un bagno nel nulla ,luoghi sereni dove cercar rifugio dalla follia moderna che ci assilla di problemi esistenziali .....(continua)

venerdì 19 settembre 2014

"Margarita's family house" viaggio in Patagonia....

Siccome Rodin era solito andare di fretta, tra di noi avevamo fatto un patto . Cioè. arrivati in un luogo, durante la nostra breve permanenza ogniuno avrebbe gironzolato a piacimento per conto proprio per non ostaccolarci a vicenda.  Questo perchè mentre a me piaceva vagare in giro per conoscere più che potevo del posto dove ci trovavamo, lui invece si concentrava più sull'artigianato in oro e sulle vetrine di preziosi che erano la sua fissazione.
Non ho mai saputo bene cosa andasse cercando di preciso ! Pur avendomi accennato in una occasione ,che desiderava aprire una sua attività .
Restava comunque un compagno gradevole e al termine della giornata ci scambiavamo dati e  impressioni sulle nostre personali scoperte.
Oltre ad essere intrapprendente Rodin era anhe un po sarcastico . Specialmente quando commenando con me, chiamava con tono enfatico e spregevole "idiota" chi non gli andava troppo a genio. Ma poi si finiva col ridere insieme dei difetti degli altri e sopratutto dei nostri .
Prima di congedarci, la gentile signora del "Bustamante" ci ha prenotato il soggiorno telefonicamente presso l'ostello di un suo parente a Puerto Natales ,dove eravamo diretti.
(segue)

lunedì 15 settembre 2014

"Margarita's family house" ovvero viaggio in Patagonia di Attilio

Intanto il gruppo di anonimi viandanti scesi con noi, si andava assottigliando come neve al sole : a piedi o in taxi,chi per una destinazione chi per un'altra.
Fortunatamente prima di lasciare Usuhaia ,Rodin tramite internet aveva prenotato all'Hostal Bustamante di Punta Arenas ,situato nelle vicinanze della fermata.
Questo ostello un pò vecchiotto,deve essere stato uno dei primi alberghi della città.
Gli interni però tutti in legno lucido come usava una volta, sono ben tenuti e l'ambiente fa buona impressione .
La padrona, una bella e prosperosa signora sugli anta, ci ha accolto giovialmente sistemandoci in una confortevole stanza con doccia e acqua calda . Così abbiamo goduto un pò di quel benessere che a me personalmente mancava da un certo tempo .
Punta Arenas situata sulla Penisola di Brunswick in riva allo Stretto di Magellano,è il centro più importante di queste regioni australi . Sede di molteplici attività fin dalla sua fondazione per opera di coraggiosi coloni, è andata via via prosperando grazie anche al sostegno del governo cileno.
Anch'essa all'inizio è stata un presidio con un trascorso di ammutinamenti e distruzioni.
Ma presto grazie alla sua collocazione divenne una indispensabile sede logistica per le flotte baleniere, cacciatori di foche,cercatori d'oro e per tutta la risma circolante a quei tempi in questi posti sperduti . Se non bastasse, i commercianti ed i più importanti allevatori dell'epoca vi si trasferirono per allestire i loro affari .
Tutt'oggi in continuo sviluppo ,la città può contare su banche, università ,teatro, musei ,nonchè alcuni bei palazzi stile ottocento fatti erigere dai ricconi che ne hanno fatta la storia. Spaziando lo sguardo sulla sponda opposta del Canale s'intravvede la piccola città di Porvenir e in lontananza  l'intricata serie di isole che incoronano a perdita d'occhio lo Stretto di Magellano.(segue)


lunedì 8 settembre 2014

"Margarita's family house" Il viaggio in Patagonia di Mazzoli Attilio (CesenI

Insomma, quella traversata di soli cinque Km.che doveva essere una passeggiata sembrava non finire mai. Finchè con un respiro di sollievo e l'animo dei naufraghi siamo approdati sani e salvi sull'altra sponda !
Oltrepassato un lungo convoglio d'automezzi a sua volta in attesa di attraversare lo stretto in direzione opposta, ci siam diretti a sud-ovest senza incontrare anima viva .
In un punto imprecisato abbiamo incrociato alcuni edifici fatiscenti e i resti di una vecchia  fattoria abbandonata. Poi per oiù di cento km. nientaltro che desolazione !
Queste lande ostili hanno sempre regalato sconforto, disperazione e vanificato ogni tentativo d'insediamento. Lo testimonia la tragica storia di Rey Felipe , batezzato più tardi col nome di Puerto Hambre, (Porto della Fame) i cui abitanti morirono di stenti !
Nell'ultimo tratto di questa tappa ,sorpassato l'istmo della Penisola Brunswick abbiamo imboccato la strada diretta a sud per una cinquantina di chilometri .E finalmente dopo un viaggio di tredici ore siamo arrivati a Punta Arenas ! In quel momento stava calando la sera.... (continua)

mercoledì 27 agosto 2014

"Margarita's..."segue il mio viaggio in Patagonia (Attilio)

Attaccato alla balaustra e fermamente intenzionato a fotografare il mare in tempesta, quel matto del mio amico cercava in tutti i modi di mantenersi in equilibrio per immortalare l'insolito e spettacolare momento della nostra traversata . Con fare temerario lo vedavamo sporgersi pericolosamente finchè una raffica gli ha strappato il berretto da pescatore a cui teneva tanto facendolo barcolare  ed è mancato un pelo che finisse nel mare in tempesta !
Boia d'un Rodin che paura mi hai fatto prendere !
Conclusione : ha dovuto desistere nel suo intento e battere frettolosamente in ritirata.
Rientrato a fatica dentro al pulman bagnato fradicio e tutto scarpigliato come fosse uscito da una lavatrice e ,guarda te, sfoggiando pure un ghigno da birbone, è stato accolto da un coro di "Urrà" come si tratasse di un eroe. Io invece irritato per lo spavento e la sua imprudenza lo avrei preso a calci nel sedere !
Perciò quando mi si è avvicinato scuotendosi l'acqua dagli indumenti come un terranova,
non ho potuto trattenermi dal esclamare malignamente : " Que làstima que no te han comido los tiburones !" ( Peccato che non ti hanno mangiato gli squali !)
Ma lui era fatto così . A volte si credeva Batman !

lunedì 25 agosto 2014

"Margarita's..." viaggio di Attilio in Patagonia

Riattraversato il confine col Chile e dopo aver svolto le solite barbose pratiche burocratiche, abbiamo sostato brevemente per ingoiare un tramezzino nello striminzito e poco accogliente bar della dogana . Quando siamo riparti ,ormai in prossimità dello Stretto di Magellano il tempo ha cominciato a peggiorare. Giunti sulla riva ,pioggia ,vento e mare in burrasca impedivano la navigazione del traghetto. Perciò non c'è rimasto altro che attendere in attesa di un miglioramento per effettuare la traversata. Eravamo bloccati davanti al Canale .
Trascorse due ore e apertosi uno spiraglio di cielo sereno ,camion ,pullman ed altri veicoli sono stati frettolosamente imbarcati, dopodichè chiuso il portellone e assicurati i mezzi con delle catene si salpa. Tuttavia il mare era ancora grosso e a bordo c'era una certa apprensione !
Tra noi passeggeri all'interno del autobus bloccato sulla coperta, qualcuno azzardava una battuta spiritosa per sdrammatizzare la situazione . Senza successo però. Perchè visto che si sbandava paurosamente ,molti avevano connati di vomito e nessuno aveva voglia di sorrridere .
Sotto l'infuriare del vento ed un mare particolarmente agitato, il traghetto  con i motori a tutta forza ,pur avanzando aveva difficoltà a mantenere la rotta. Tutta la sua struttura emetteva impressionanti cigolii come se lo scafo fosse preso tra una morsa gigantesca.
Oh ! Tutto a un tratto un pazzo con in mano la macchina fotografica apre la porta del pullman ed esce allo scoperto .E' Rodin!

mercoledì 20 agosto 2014

"margarita's family house" ovvero il viaggio in Patagonia di Attilio di Cesenatico

Dopo aver ragionato su quale sarebbe stata la scelta migliore, abbiamo finalmente optato per la seconda alterrnativa: rifare il percorso fino al nord dell'isola e ripassare lo stretto nello stesso punto da cui eravamo venuti . (Scelta che non si rivelò poi tanto felice.)
Alle 7.30 di un freddo mattino siamo partiti da Ushuaia col sole che faceva timidamente capolino tra minacciosi nuvoloni. Addio mitica frontiera alla fine del mondo !
Appena allontanati dalla città ,grosse raffiche di pioggia e neve si sono abbattuti sul pulmann creando una scarsa visibilità e ostacolandone l'avvanzata .
Seduto al mio posto cercavo di pulire col gomito il vetro appannato per imprimere nella mia mente le ultime immagini di quella estrema regione.
Laghi ,fiumi, montagne, sfilavano davanti ai miei occhi ,mentre il vento impetuoso piegava gli alberi delle foreste scagliando follate di nevischio che scuotevano l'autobus.....
A lungo andare, lasciatoci alle spalle i boschi e la bufera, stavamo di nuovo ripercorrendo un desolato paesaggio stepposo che ci avrebbe accompagnato ancora per alcune centinaia di chilometri.
Una generale apatia regnava dentro al bus dove molti si erano appisolati. L'unico  muoversi incurante degli scossoni, era Rodin che a carponi sotto il sedile cercava il tappo del thermos cadutogli di mano ....

sabato 16 agosto 2014

segue viaggio in Patagonia di Attilio(Cesenatico FC)

....Oramai seppur controvoglia dovevamo muoverci e lasciare questqawo angolo estremo del Continente Sudamericano, con l'augurio che il suo fascino e la sua bellezza rimangano intatti . Ma non sarà facile.
Vivere in mezzo a questi paesaggi stupendie in parte inesplorati, è come fare un ricambio di linfa al nostro corpo e sopratutto un tonico per la mente .
Vista da qui , ogni altra cosa appare tremendamente lontana. Il passato sembra non appartenerci più .E per un attimo balena l'assurda tentazione di abbandonarci tra questi paradisi e tagliare i ponti con la nostra vita precedenteper cominciare una nuova esistenza.
Il nostro viaggio prosegue ed ora ci saremo diretti a Punta Arenas, città sulla riva dello Stretto di Magellano in territorio cileno.
Sul modo di arrivarci, Rodin ed io abbiamo discusso parecchio. Alla fine dopo aver valutato i pro e i contro, abbiamo scelto l'autobus. Veloce e sopratutto meno caro della nave . Devo ammettere che è stata una decisione sofferta poichè via mare navigando tra isole e fiordi sarebbe stata un'esperienza molto più suggestiva . Ma si sa...il budget a le sue esigenze !
In tal modo però saremmo dovuti tornare indietro ripercorrendo l'isola della Terra del Fuoco con due alternative : la prima ,arrivare a San Sebastiàn e da li attraversare l'isola verso ovest fino a giungere a Porvenir dove avremmo potuto prendere il traghetto fino a Punta Arenas. Ma giungendo a destinazione di notte, trovare un alloggio era un problema !

martedì 12 agosto 2014

segue"Margarita's family house" viaggio in Patagonia di Attilio di Cesenatico

Ridiscesi alla base del ghiacciaio, le gocciolanti creste e i cornicioni di neve che si stavano sciogliendo a causa del disgelo ,andavano formando piccoli ruscelli che gorgogliando si perdevano nella foresta.
Mentre rifacevamo il tratto sospesi sulla seggiovia, abbiamo notato strani frutti pensolare da liane attaccate agli alberi. Si trattava del cosidetto"pan de indio" un fungo rotondo parassita color arancio che matura poprio nel mese di dicembre che da queste parti è estate.
Siamo tornati alle dieci di sera, che qui data la latitudine è ancora giorno !
Io avevo le gambe a pezzi e Rodin che senza mai lamentarsi durante l'escursione faceva il galletto, ne aveva avuto abbastanza come me.
Raggiunto il mio covo al Torre del Sur mi sono subito coricato e chi s'è visto s'è visto.Che faticacce !!

giovedì 7 agosto 2014

"Margarita's family house"viaggio in Patagonia di Attilio Mazzoli

...Continuando a salire, di tanto in tanto ci soffermavamo a scambiarci parole d'incoraggiamento, mentre dalle nostre bocche ansimanti uscivano nuvole di respiro.
Allora ci voltavamo a contemplare estasiati  sotto di noi il panorama che si offriva ai nostri occhi. "Mira (guarda) !" ci indicavamo a vicenda tra esclamazioni di meraviglia !
Come dall'alto di un sovrastante cielo azzurro, la baia di Ushuaia risplendevca al sole contornata di isole ed altri arcipelaghi sparivano lontano in una ragnatela di canali .Intorno a noi aspre montagne selvose elevavano al cielo i loro selvaggi profili e immacolate cordiglere celavano  al nostro sguardo misteriosi orizzonti, .Uno spettacolo grandioso in cui  la natura si esibiva in tutta la sua magnificenza ! Troppo, Davvero troppo! (segue)

martedì 29 luglio 2014

segue "Margarita's..."viaggio in Patagonia di Mazzoli Attilio di Cesenatico

All'alba del giorno dopo il sole ha fatto subito capolino ,facendo presagire una buona giornata.
Colazione, solito appuntamento ai "murales" del edificio della Posta, e via di corsa a prendere un'altro di quei minibus che si arrampicano come ragni per le strade scoscese dei dintorni di Ushuaia.
Rodin sorrideva sotto i baffi perchè nella veci di tour operator aveva organizzato tutto lui. A me stava bene così,anche perchè ci sapeva fare.
Costeggiato per un breve tempo il Rio Esperanza , ci siam portati presto alle falde dei Monti Martiales e siam scesi in una piazzola dove c'è un impianto di risalita.
Qui, per mezzo della segiovia abbiamo raggiunto in quota il rifugio del Club Andino nei cui pressi si trova la Laguna del Diablo.
Dal rifugio, dopo una faticosa salita di due ore, superato in altezza il limite della foresta, siam giunti tra creste e dossi alla base del Ghiacciaio Martial.
Male equipaggiati e facendo molta attenzione, abbiamo cominciato a procedere sulla superficie innevata . L'aria rarefatta ci bruciava la gola.

sabato 26 luglio 2014

"Margarita's...."viaggio in Patagonia di Mazzoli Attilio di Cesenatico

....Ad escursione conclusa ci siam rintanati pure noi dentro all'Osteria Alakush e per scaldarci ci siam seduti cicino ad uno scoppiettante cammino tenendo tra le mani un fumante e corroborante bicchiere di tè.
Rientrando ad Ushuaia faceva già buio.E siccome per quel giorno ne avevamo avuto abbastanza, Rodin ed io ci siamo di nuovo separati per andare ogniuno al proprio alloggio. Lui alla sua bella reggia ed io al mio nido di falco....
La mattina seguente eravamo impegnati ogniuno per  i fatti nostri ,con la promessa che a mezzogiorno ci saremmo ritrovati al "murales" delle Poste per andare in un ristorante a mangiare la "centolla". Una specie di grosso granchio specialità culinaia del luogo.
Alla mezza circa, Rodin e arrivato in compagnia di una ragazza argentina invitata a pranzo, che faceva la commessa in una gioielleria. L'aveva conosciuta ha detto lui a forza di ficcare il naso
nelle vetrine dei negozi di preziosi che attiravano tanto la sua attenzione.
Consigliato da lei, mi disse che avrebbe voluto acquistare se gli riusciva, qualche oggetto di valore a buon mercato. Evidentemente il suo budget più alto del mio glie lo permetteva, perchè sembrava che non volesse lasciare la Patagonia senza concludere un buon affare.
Ma forse non è riuscito nel suo intento, visto che in seguito non me ne ha più parlato.
Rodin era fatto così. Non stava fermo un minuto e la sua mente fervida non conosceva tregua. A conferma che per il giorno dopo aveva prenotato anche per me una nuova escursione al ghiacciaio Martial. (segue)

martedì 22 luglio 2014

"Margarita's family house", viaggio in Patagonia

Ritornati alla biforcazione dei sentieri, ci siamo diretti al Canadon del Toro, dove c'è l'Osteria Alakush dove ci si sofferma per ristorarci .
Lasciata la comitiva al caldo, Rodin ed io ci siamo allontanati sotto una fastidiosa piogerellina e l'incalzare del vento ,con l'intezione di esplorare i dintorni.
Costeggiando parte del Lago Roca  che si trova al confine fra Chile e Argentina ci siamo inoltrati pian piano nel cuore di una zona umida , boscosa ed altrettanto selvaggia.
L'intero lago di undici km.,si trova richiuso ed imprigionato tra cupe foreste e montagne impervie. Poprio su una di queste, il Cerro Guanaco, ci siamo arrampicati con difficoltà tra alberi secolari e massi che ad ogni passo ostacolavano la nostra ascesa.
Avremmo voluto raggiungere l'altezza che segna il limite del bosco per poter fotografare la cima innevata ed accuminata come una lama. Ma ci siamo illusi, poichè  la foresta non finiva mai e sul più bello abbiamo dovuto fermarci davanti a una muraglia con una cascata che ci impediva di continuare.
A questo punto col rischio di perderci,di comune accordo abbiam deciso di far marcia indietro. Il ritorno però non è stato facile, e intravisto nuovamente il lago abbiam tirato un sospiro di sollievo. Esploratori del cavolo !(sic !)
Riprendendo il sentiero che portava all'Osteria siam passati vicino all'Isola dei Salmoni collegata con un ponticello che collega le sponde d'un canaletto d'acqua cristallina.
E poi tutta una serie di lagune e torrentelli che portano nella zona di una colonia di castori.
Dove si pone lo sguardo, è tutto un intrico di montagne e di foreste che gli unici a conoscerle sono stati forse gli indigeni ora scomparsi. (segue).....



lunedì 21 luglio 2014

"Margarita's family house" ovvero vaiaggio in Patagonia di Attilio Mazzoli

Il mattino dopo, al'Ufficio Postale ,proprio davanti al grande "murales" che rappresenta gli indigeni della Terra del Fuoco, ho ritrovato Rodin .Come al solito fresco come una rosa ,intrapprendente e di buon umore:
"Holà,come hai passato la notte ? Sei ancora stanco ?" mi fa.
"Per niente !" gli ho risposto.
"Allora che ne dici di andare al Parco Nazionale ?"
"Okay, sono d'accordo !"
Una visita al Parque Nacional della Tierra del Fueco ,è certamente un'altro imperdibile itinerario per chi capita da queste parti.
Siam partiti con un minibus in direzione di Baia Lapataia e dopo qualche chilometro di asfalto abbiam preso una strada sterrata che ci ha portati ai piedi degli innevati monti Martiales coperti di garndi boschi a tratti impenetrabili. Di quando in quando apparivano anche radure con macchie color grigio formate schelettrici tronchi secchi e anneriti .
Colpa dell'intensa deforestazione effettuata in passato sia con gli incendi incendi per favorire i pascoli ,sia per reperire il legname da costruzione o per riscaldarsi.
La maggior parte di queso lavoro era svolto dai forzati che erano reclusi nel famigerato penitenziario di Ushuaia.
In quanto a noi a bordo del nostro pulmino, attraversato un ponte e seguendo la valle del Rio Pipo ,dopo dieci chilometri siam giunti all'entrata del Parco nazionale.
Un pò oltre l'ingresso,spunta in mezzo al bosco il tracciato della vecchia ferrovia dellan Colonia Penale utilizzata dai carcerati per il trasporto del materiale.
Più avanti, ad una biforcazione siamo scesi e prendendo a sinistra siamo arrivati ad un paraggio chiamato Ensenada, situato sulla riva del Canale di Beagle.
Di fronte su un'isola c'è una riserva di guanachi,animali simili al cervo ma senza corna.
Nei dintorni si possono osservare tumoli rilevanti dal terreno, che sono i resti delle scomparse popolazioni indigene .(segue)





giovedì 17 luglio 2014

"margarita's...." mazzoli Attilio viaggio in Patagonia

...Non so quant'era durata la mia estasi e che ora fosse. Nell'aria pungente della notte mi ritrovai a salire le vie per tornare al mio rifugio. In quel breve tratto alzando lo sguardo, fra una miriade di stelle la Croce del sud sembrava indicarmi la via e a ricordarmi che ovunque si vada c'è sempre una parte di cielo a vegliare su di noi.
Nel ostello tutti dormivano e cercando di non far troppo rumore ho salito le ci golanti scale in punta di piedi fino alla mia piccionaia . Nessuno si è svegliato giacchè il resto degli inquilini erano regolarmente raggomitolati nelle loro brande e a giudicare dal loro russare, profondamente addormentati.
Prima di coricarmi, dalla finestrella sopra al mio letto ho guardato un'ultima volta in sù verso quel australe firmamento stellato punteggiato di nuovi astri splendenti .
Mi è sembrato che la notte amicando mi facesse l'occhiolino affascinandomi con una spettacolare visione da fantascienza. Mi è venuta in mente canzone di Alan Parson "Eyes in the sky". Meravigliosa ! (segue)....

sabato 12 luglio 2014

"Margarita's....." il viaggio di Mazzoli Attilio in Patagonia

Al ritorno, navigando in mezzo al Canale di Beagle, un vento australe abbastanza pungente e sostenuto ci costrinse a rifugiarsi all'interno della cabina di comando. Qui malgrado lo spazio ridotto, il comandante ha offerto a tutti una tazza di te fumante che ci ha rigenerati .
Dopob essermi riscaldato un pò , sono uscito di nuovo in coperta .Avvolto dalla mia giacca a pelo mi sono steso dietro il rialzo della prua al riparo degli spruzzi, cercando di godermi le fino all'ultimo le immagini di quel paesaggio straordinario.
Approssimandoci al porto,sono rientrato in cabina col resto della combricola per unirmi ai loro entusiasmanti commenti.  Ci siam separati sul molo  con amichevoli pacche sulle spalle e congratulandoci a vicenda . Dopo di chè la compagnia si è sciolta e siam rimasti solo io e Rodin. A questo punto, pomeriggio tardi, pensavo che avremmo cenato insieme in qualche taverna di Ushuaia. Ma inaspettatamente lui m'ha detto che se ne sarebbe andato perchè aveva qualcosa da fare in albergo . Boh ! sul momento ho pensato che si sarebbe messo come di solito davanti a un maledetto computer per cercare non so cosa .
Affari suoi ! 
Dal canto mio, dopo aver trascorso la giornata in barca sentivo necessità di sgranchirmi le gambe ed ho preferito fare due passi per caratteristiche strade del centro della città.
Ormai imbruniva eb un vento fresco soffiava su tutta la baia ,avvolta nell'ombroso abbraccio delle sue montagne .
Bavero alzato e mani in tasca ho percorso la centrale Avenida San Martìn .Mentre scendeva la notte, mi soffermavo a curiosare davanti alle policrome insegne delle taverne e locali tipici, dal cui interno fuoriuscivano invitanti e gustosi sapori . Stranamente però non mi andava di entrare in nessun posto . Stavo bene così e non avevo bisogno d'altro. Preferivo annusare l'aria come un animale solitario ,percepirne ogni odore e sensazione , consapevole com'ero di trovarmi in un posto speciale che non avrei più rivisto .Un posto alla fine del mondo!
Passo dopo passo,prendendo una traversa sono sbucato ancora davanti ad un settore del porto dov'erano attraccate le navi da crocera per l'Antartide  con tutti gli oblò accesi in attesa di partire.
Le luci delle imbarcazioni alla fonda sembravano danzare sull'acqua....Su un promontorio un faro s'accendeva e spegneva ritmicamente penetrando il buio coi suoi fasci d'argento...
Sopra di me avevo un nuovo cielo con nuove stelle ...da dove venivo non aveva alcuna importanza . Il mio animo era leggero e la mia mente sgombra di ricordi . Tutto mi sembrava fiaba e sogno !(segue)


martedì 8 luglio 2014

"Margarita's family house" segue viaggio in Patagonia di Attilio

L'indomani al mio risveglio, il sole illuminava il mio covo lassù nella soffitta dove m'ero rannicchiato preannunciando una giornata di buontempo ,che qui generalmente è molto instabile. Mi sentivo tutto indolenzito.Non così Rodin che puntuale mi aspettava in strada per raccontarmi ,beato lui, gli agi del hotel in cui aveva dormito.
Dopo di chè fatti alcuni progetti,ci siamo recati al porto dove assieme ad un gruppetto di turisti ci siamo imbarcati in una piccola lancia a motore per fare la navigazione sul Canale di Beagle.
Questo canale fu batezzato col nome della nave del Capitano Fitz Roy, che ne esplorò il percorso insieme al famoso naturalista Darwin. Esso divide l'Isola Grande della Terra del Fuoco dove sta Ushuaia, dalle isole Hoste, Navarrino ed altre isole minori.
Su una di queste, e precisamente la desabitata Isola Bridges, siamo sbarcati dopo aver attraccato ad un piccolo pontile in legno. Abbiamo poi proseguito imboccando un tortuoso sentiero contornato di piante nane ed arbusti fioriti fino alla sommità dell'isola.
Discendendo,prossime alla riva ci siamo imbattuti in delle strane buche circolari ,annerite e disseminate di conchiglie. Erano i resti ,ci hanno detto, di antichi insediamenti degli indigeni Yàmanas che assieme agli Alakaluf vivevano nei labirinti dei canali della Terra del Fuoco.
Proseguendo la navigazione, ci siam soffermati davanti alla colonia d'animali dell'Isola Lobos per immortalare le otarie e i leoni marini che si croggiolavano al sole. Poi è stata la volta dell'Isola de los Pajaros, zeppa di cormorani intenti a nidificare, mentre sulle nostre teste volteggiavano nuvole di gabbiani e albatros.
Altri flash li abbiamo scattati quando siamo giunti ,quasi abbordandolo ,dinnanzi all'isolotto roccioso in mezzo al canale dove s'innalza il celebre Faro della Fine del mondo.
Per darvi un 'idea dello scenario in cui eravamo immersi, dirò che ad ovest il Canal di Beagle scompariva tra un dedalo di isole, e nella stessa direzione la Cordigliera Darwin splendeva al sole con le cime coperte di neve. A sud, le isole maggiori Hoste e Navarrino con le loro coste dirupate si protendevano minacciose sul Canale . A settentrione, un baluardo di montagne selvagge dai picchi aguzzi , striate di neve e coi fianchi coperti di foreste s'inabissavano in mare rendendo inaccessibile ogni approdo.
Un paesaggio davvero unico da lasciare a bocca aperta !  (segue)...

lunedì 30 giugno 2014

"Margarita's family House" il mio viaggio in Patagonia

La tranquilla e selvaggia esistenza di questi indigeni, terminò con una colonizzazione senza scrupoli,durante la quale furono cacciati come animali fino alla loro estinzione.
Gli episodi crudeltà dei bianchi nei loro confronti non si contano. Allevatori ,cacciatori ,cercatori d'oro e avventurieri senza scrupoli si accanirono verso gli aborigeni commettendo assassini ed ogni tipo di sopruso.
Basti pensare che era stato istituito anche un premio per chi consegnava un paio d'orecchi di indigeno o i seni di una donna! Questi aberranti episodi ,malgrado i pochi che ne presero la difesa portarono presto i popoli della Terra del Fuoco ad una rapida scomparsa.
Oggi Ushuaia, dopo un tetro trascorso di colonia penale , e risorta diventando grazie all'industria elettronica ed il flusso turistico una delle città argentine cresciute più in fretta. Possiede un eficente aeroporto e i suoi moderni edifici sono in sintonia col paesaggio .Inoltre  nell'area cittadina e nei suoi dintorni sorgono graziose casette dipinte di vivaci colori in perfetto stile fueghino.
Il vecchio penitenziario invece, tirato a lucido oggi è sede di un importante museo che testimonia il suo lugubre passato. Al suo interno oltre ai criminali ,venivano rinchiusi anche molti scomodi oppositori politici .Tutti i prigionieri erano destinati ai lavori forzati.  Fu così che per lunghi anni  centinaia di questi disperati  lavorando in condizioni estreme diedero il loro sofferto contributo allo sviluppo della comunità costruendo strade ,ponti e abbattendo alberi per fornire legname . Naturalmente anche il carcere fu eretto con le loro mani !(segue)...


giovedì 26 giugno 2014

"Margarita's family house" viaggio un Patagonia di Attilio Mazzoli

(segue) Tanto per dare come si suol dire "a Cesare quel che è di Cesare", devo aggiungere  che questo ostello in cui son capitato gode fama di essere un vero punto d'incontro dei routards provenienti da ogni parte e coi quali è possibile cambiare pareri ed acuisire utili informazioni . Molti scendono fin qui dopo aver visitato l'esotico nord dell'Argentina percorrendo la famosa Ruta 40 che permette di osservare i meravigliosi paesaggi andini.
Sono viaggiatori ammirevoli di cui al pianterreno ho potuto leggere le dediche e vedere le loro firme nel grosso album dei visitatori . E' evidente che non è negli alberghi di lusso,ma è in questi ostelli intrisi di sudore e zaini polverosi che si respira la vera atmosfera patagonica! Qui in mezzo alla più svariata umanità trovi da spartire le emozioni del viaggio.
l'avventura e la felicità di aver raggiunta una meta : Ushuaia l'estremo lembo del continente sudamericano !
Questo luogo in passato altro non era che uno sperduto villaggio nato attorno ad una malfamata colonia penale senza strade e difficilmente raggiungibile, se non via mare .
La sua storia è costellata di tragedie, esplorazioni ardite e naufragi tra un labirinto d'isole e di canali frequentati un tempo da primitive popolazioni ora scomparse : Onas,Selknan, Alakaluf e Yàmanas . Questi ultimi navigavano i canali fueghini su canoe ,vestivano nudi anche d'inverno sotto pelli di foca e si cospargevano il corpo di grasso di balena .
La loro esistenza si svolgeva pescando e si nutrivano di tutto ciò che ricavavano dal mare, poichè l'interno inospitale era cosparso di paludi e foreste impenetrabili.
Erano però i signori incontrastati di grandiosi paesaggi ,come pure le altre genti della Terra del Fuoco  che abitavano boschi e pianure incontaminate.(segue)....

lunedì 23 giugno 2014

Segue mio viaggio in Patagonia narrato in"Margarita's...."

Sì, il mio ostello era proprio lassù confuso col cielo.
Faccendo appello alle ultime energie che mi erano rimaste, raccolgo il mio fardello e inizio a salire una serie sinuosa di ripidi scalini sul fianco di una scarpata. Due o tre volte mi fermo per prendere fiato, finchè esausto raggiungo l'ingresso. Un grosso respiro. Ho appena la forza di suonare alla porta .... che giornata massacrante !
Penso fosse circa la mezzanotte quando dopo aver salito fino alla  mansada, poichè i piani sottostanti di quel nido d'acquila erano tutti occupati , mi sono potuto sdraiare finalmente in un letto spartano più simile a una branda . Chi se ne fregava ! Stanco morto com'ero m'è sembrato un letto da re ! In più ero in buona compagnia, già che i restanti  quattro letti erano occupati respettivamente da un giapponese, un brasiliano, uno spagnolo ed un inglese. Altro che suite tutta per sè, è così che si socializza !
Il bagno si trovava al piano sotto e per andarci bisognava scendere una scricchiolante scala di legno, ed era da condividere con tutti. Compreso lo spettacolo del  bidone per la carta igienica senza coperchio accanto al water per metterci la carta in disuso, altrimenti s'intasava lo scarico(sich!).
Insomma non proprio un hotel a cinque stelle ! In compenso dalla posizione dominante della mia mansarda si godeva una magnifica vista su tutta la baia.(segue)

sabato 21 giugno 2014

seguito di "Margarita's family house" viaggio in Patagonia...

Alla fine a fari accesi visto ch'era già notte, un taxi si ferma vicino a noi. . Come ci fummo seduti dentro ho capito subito il perchè Rodin prima di salire se l'era presa con tanta calma a far fotografie. Infatti alla domanda del tassista :" Donde los voy a llevar senores ?"(dove vi porto?), lui lesto e previdente avendo già prenotato in precedenza gli da l'indirizzo di un confortevole hotel che si chiama Belakamain. E io? Beh, io coglione visto le mie disponibilità finanziare dovrò accontentarmi di un proletario ostello.  Ciò deciso ci avviamo verso la parte alta della città e dopo un pò mi scaricano per primo in una strada semibuia. Subito il taxi riparte "Nos vamos a ver manana!" ( ci vediamo domani !) urla Rodin dal finestrino.
Quasi shoccato e lasciato per i cavoli miei sotto la luce di un lampione,la prima cosa che ho fatto è stato guardarmi intorno , poichè non avevo la minima idea di dove diavolo mi trovassi .C'era solo il chiarore dei lampioni e tutto il resto era avvolto nell'oscurità . Che ti venga un colpo ! Ma l'ostello dov'è !? Ah, eccolo lassù alle mie spalle abbarbicato s'una piccola altura e reso visibile da una lanterna appesa all'ingresso , hostal Cruz del Sur !(segue)

giovedì 19 giugno 2014

seguito di "Margarita's...." il viaggio in Patagonia di Mazzoli Attilio

....Per chi giunge via terra dalla Ruta 3, Ushuaia appare d'improvviso adagiata in un'ampia baia sul Canale di Beagle , contornata come una regina da oscure montagne coi  picchi innevati e i ripidi fianchi coperti di foreste che scendono fino al mare. Tra essi spicca il Monte olimpia che con la sua cresta appuntita sembra vigilare sul grandioso panorama circostante.
Quando siamo scesi dall'autobus, il sole al tramonto regalava l'ultimo saluto del giorno incuneando bagliori irridescenti tra le cime dei monti.
Sul marciapiede ,Rodin ed io rimasti per ultimi stavamo aspettando l'anima buona d'un taxi a cavalcioni dei nostri bagagli. Gli altri viaggiatori un pò alla volta s'erano già dileguati.
Ma stranamente , forse ancora sotto l'effetto dell'emozione,nessuno dei due aveva fretta .
Con l'imminente sopraggiungere della notte i lampioni lungo le strade che andavano man mano accendendosi fino alle falde dei monti disegnavano l'intera mappa della città. Tutta la baia sembrava un gigantesco presepe. " Grande!" esclamò Rodin facendo saettare il flash della sua machina fotografica .(segue)

mercoledì 18 giugno 2014

segue "Margarita's family house" Mazzoli Attilio in Patagonia

 Senza dubbio c'erano stati momenti di sconforto. Tuttavia la determinazione nel perseguire quello che consideravo l'obbiettivo principale del mio viaggio, ossia raggiungere Ushuaia nella Terra del Fuoco, non mi aveva mai abbandonato.
Certo che se invece di fare tutta questa strada, una volta raggiunta Buenos aires ,per arrivare fin qui avessi preso un aereo sarebbe stata un'altra storia !  ma un viaggio non vale per quello che è, ma come lo si fa. E nel modo che avevo scelo io, un signor Rossi qualunque, ero arrivato in questo posto ai confini del mondo più in là del quale ci sono solo isole inospitali ,scogli battuti dalle tempeste come Capo Horn e l'Antartide.
Il solo fatto di esserci riuscito perciò mi compensava dei sacrifici e al tempo stesso mi inorgogliva . Ciò che ho provato dentro di me nel raggiungere un luogo così mitico e lontano è stata una emozione indescrivibile !(segue)

martedì 17 giugno 2014

segue il mio viaggio in Patagonia descritto in "Margarita's family house"

Fuori da Rio Grande la ruta3 ci risucchia nuovamente verso un traguardo che sembra irraggiungibile.
Estese fattorie si succedono una all'altra solcate da cammini sterrati che si dileguano esaurendosi in luoghi impervi e fitte boscaglie.
Sfilano davanti ai miei occhi macchie selvose d'alberi contorti come scheletri straziati da incendi e piegati dalle bufere.
Oltrepassato il Rio Ewan la ruta svolta a ovest fino ad una biforcazione  che conduce ai magnifici paraggi del lago Yehuin. Poi riprende incalzante serpeggiando tra boschi in leggera salita fino a giungere al lago Fagnano  di 100 Km. di estensione ,chiamato dagli indigeni Kakenchow (acqua grande) . E' circondato da montagne impenetrabili incupite di foreste  e le sue acque quasi sempre sono spazzate da un vento gelido che lo percorre interamente .Sulla sua sponda orientale c'èTolhuin ,un villaggio di poche case e capanne di legno.
più innanzi passiamo nei pressi del Lago Escondido che intravvediamo dall'alto di una curva dove la strada ridiventa asfaltata e s'innerpica verso il Passo Garibaldi.
Soltanto da lassù si riesce a distinguere bene in fondo alla valle sotto di noi ,lo splendido lago nascosto e incastonato tra le scoscese e boscose falde montane.
Superato il valico si inizia a scendere rapidamente lungo impervi tornanti, mentre in prossimità della meta dentro al pullman si smania e c'è una certa euforia .  Ormai siamo alla fine di questo viaggio rocambolesco. Ai bordi della strada si vedono scorrere altarini dedicati ad una serie di Madonne come per ringraziare la buona stella del viaggiatore venuto da lontano fino a questo posto remoto. E infine l'orizzonte si spalanca ed è l'apoteosi ! Davanti a noi appare una grande baia luminosa circondata a isole e rilievi montuosi.  Di là non si va oltre. Dopo migliaia di chilometri la strada
discende ed esaurisce l'ultimo tratto del suo percorso tuffandosi in uno scenario spettacolare ! 54°46' di latitudine Ushuaia, la città alla fine del mondo ! Ce l'avevo fatta!(segue)...

lunedì 16 giugno 2014

seguitodi "Margarita's family house"overo il viaggio di Attilio Mazzoli in Patagonia

Con lo Stretto ormai alle spalle, il nostro itinerario continua ed a un bel punto passiamo davanti agli edifici della Misiòn Salesiana, dove in passato i religiosi di quest'Ordine si prendevano cura degli indigeni sopravissuti. Sotto di me sento le ruote del bus girare inarrestabili finchè ...stanco e stordito arriviamo a Rio Grande.
Fondata allo sbocco del fiume omonimo, la città si configura piatta e squadrata e con l'aspetto pionieristico tipico della Patagonia. Ciò non deve ingannare ,poichè oltre ad essere una base militare avanzata nel sud australe è anche sede di importanti industrie elettroniche e petrolifere. Inoltre è il fulcro agricolo a cui fanno capo le grandi fattorie della Terra del Fuoco.
Il suo vasto territorio comprende pianure ,montagne e splendidi e pescosi corsi d'acqua .
Dopo migliaia di chilometri sarebbe stato un luogo ideale per riposare, ma il pungolo del traguardo finale mi tormentava. Non era ancora finita ! (segue)

domenica 15 giugno 2014

"Margarita's ..." il mio viaggio in Patagonia

Sbarcati sulla riva opposta l'autobus ha ripreso a divorare l'asfalto per una cinquantina di chilometri fino alla località di Cerro Sombrero. Poi di nuovo s'è infilato in una strada polverosa invariabilmente diretto a sud ,imprigionato nell'immutabile e paranoico abbraccio della steppa. Dio ,ma quando finisce tutto questo !.?....
Dopo un lungo tratto ecco che la pianura si fa ondulata e cominciano ad apparire piccoli stagni dove si abbeverano gruppi di animali. Nessuna traccia di essere umani fino al posto di frontiera di San Sebastià dove si rientra in territorio argentino.
Con gli ultimi colpi di tosse rimuovo la polvere dai polmoni, mentre Rodin il mio vicino di viaggio mi porge solertemente il suo thermos con la sua micidiale mistura . Rifiuto. Preferisco morire d'asfissia !
Per fortuna riprendiamo la strada pavimentata ,mentre l'arida distesa si tinge poco a poco di verde. Appaiono i primi alberi e segnali d'insediamento umano . Indi isolate fattorie come l'Estancia Sara nei pressi in cui stiamo transitando. Di tutte la maggiore è l'Estancia Primera Argentina, fondata nel 1896 dallo spagnolo Menèndez.
Man mano che si avanza si entra in una zona ricca di pascoli che gli antichi abitanti chiamavano Onaisin il paese degli Onas. Gli Onas, alla pari di altre etnie indigene della Terra del Fuoco ,furono sterminati poco alla volta dai crudeli allevatori che s'impossessarono delle loro terre unitamente a una masnada d'avventurieri senza scrupoli
attirati dalla scoperta dell'oro. Il più noto fu Julius Popper che nella Penisola del Pàramo
installò il primo Lavadero de Oro .Costui con il beneplacito dei potenti allevatori e col pretesto di combatter gli indios ostili, si circondò di un vero e  proprio esercito d'avventurieri e delinquenti ,coniando addirittura una propria moneta.
Questa terra è ancora avvolta nel mistero del passato . E per chi volesse approfondire ,la sua storia drammatica sgomenta ed allo stesso tempo avvince come un libro d'avventura !(segue)

sabato 14 giugno 2014

"Margarita's family house" viaggio in Patagonia

Il ferry era una grossa e potente chiatta con la sovrastruttura divisa a metà, nel cui ventre a cielo aperto vengono imbarcati gli automezzi. Non essendoci alcun molo ,il  portellone venne calato direttamente sulla riva ghiaiosa per facilitare a tutti l'imbarco  che si svolse abbastanza rapidamente. Perciò concluse le operazioni e chiuso di nuovo il portellone d'accesso, siamo salpati per l'altra sponda.
Il punto d'attraversata è chiamato Primera Angostura, ossia un restringimento del Canale dove è più facile attraversarlo, dato che la sua larghezza è molto variabile e in alcuni posti assai ampia. Ed è proprio quì che il traghetto fa il suo servizio ogni mezz'ora tempo permettendo collegando su una distanza di cinque chilometri Punta Delgada dove ci trovavamo ,con Puerto Espora sulla sponda sud. Ho saputo però che a causa delle frequenti burrasche parecchie volte l'imbarco viene rimandato .Ed in quei casi non resta che rassegnarsi ad aspettare che il tempo migliori .Perciò noi in quel momento viste le buone condizioni, ci potevamo ritenere fortunati.
Lo Stretto di Magellano è interamente in territorio cileno e la grande isola di Terra del Fuoco risulta divisa da nord a sud quasi in due parti equivalenti tra cile e Argentina.(segue)

venerdì 13 giugno 2014

segue "Margarita's family house"racconto del mio viaggio in Patagonia

Dopo un pò, sono rientrato anch'io dentro la baracca rialzata che fungeva da bettola, al cui interno una congrega di viaggiatori ed autotrasportatori si stava ristorando riparati dal freddo.
Nel vocio generale e fra animate conversazioni ,alcuni mangiavano tramezzini al banco ed altri seduti ai tavoli consumavano un frugale pranzo in attesa di ripartire.
Acquietato a mia volta lo stomaco, mi sono messo vicino a una crepitante stufetta posizionata in un angolo e son rimasto li a riscaldarmi col suo tepore. Si stava bene.
E il vociare della gente intorno si stava trasformando in un sonnolento brusio al quale avrei voluto abbandonarmi.
Ma all'improvviso il richiamo di un acuto fischio proveniente dall'esterno provvedeva squotermi dal torpore e a richiamare l'attenzione di tutti. Il traghetto era arrivato....(segue)

giovedì 12 giugno 2014

segue "Margarita's..."i l mio viaggio in Patagonia

Ora c'era da attendere il ferry-boat che ci avrebbe portato sulla sponda opposta ossia sull'Isola Grande della Terra della Terra del Fuoco.
nell'attesa ,molti dei passeggeri del pullman sono andati a rifocilarsi e a ripararsi dal freddo dentro al ristorantino . Mentre io invece ho preferito restare ancora all'esterno nella brezza pungente del vento con lo sguardo annebbiato dalla commozione.
Sono arrivato fin qui ! mi dicevo, Lo stretto di Magellano! Un luogo che a vederlo su una mappa sembra irraggiungibile e di cui sin da bambino avevo letto gli affascinanti racconti della sua scoperta. Che viaggio bragazzi e quant'ero lontano da casa!
Pervaso da una idescrivibile emozione, mi son messo a camminare sulla riva ghiaiosa ed ho raccolto conchiglie ed ossicini di balena. In presenza d'un mare stranamente calmo data la sua cattiva fama , seguivo con lo sguardo lucido i tortuosi contorni della riva del Canale che che si perdeva in lonananza disegnando tortuosi meandri .
Mi sentivo rapito da quel panorama gravido di leggende, ostile e fosco, ma allo stesso tempo d'una bellezza inquietante e fuori dal comune. Ero assorto...come ipnotizzato.
chiuso in una bolla  e distante anni luce dal resto del mondo. Avevo la sensazione di udire le grida e rivivere il dramma dei tanti naufraghi che persero la vita in queste acque infide e tempestose. La sua scoperta la si deve a Magellano che con temeraria caparbietà lo percorse interamente fino a scoprire il passaggio tra i due oceani .
Sì, trovarmi in un posto così speciale è stata proprio una delle emozioni più intense del mio viaggio !(segue)

mercoledì 11 giugno 2014

"Margarita's family house" il mio viaggio in Patagonia.

Sbrigati i controlli burocratici ed in possesso del visto che ci autorizza a percorrere il loro territorio, finalmente i cileni ci lasciano partire. La strada ora diventa asfaltata ed inizia a filare senza che cambi nulla attraverso una zona spoglia per quaranta chilometri fino alla località fantasma di Kimiri Aike.Così m'han detto che si chiama la zona.Ma poco importa dal momento che a parte il nome ,non esiste traccia di anima viva . In compenso ci stiamo avvicinando allo Stretto di Magellano. A questo punto prendiamo uno svincolo sterrato e dopo venticinque chilometri improvvisamente a Punta Delgada ,proprio in faccia allo Stretto l'orizzonte cambia la sua esasperante tonalità per lasciar posto al chiarore di una grande via d'acqua .
Sul posto c'è una specie di tavola calda ed alcune baracche di militari che custodiscono delle antenne radar ed un faro che tutti i viaggiatori s'apprestano a fotografare....(segue)

lunedì 9 giugno 2014

segue:"margarita's family house" racconto del mio viaggio in Patagonia

....ripreso a viaggiare mi chiedo cosa guardo a fare fuori dal finestrino tanto non cambia niente . Solo l'autobus , meno comodo dei precedenti che ora percorre la Ruta 3 che si è fatta sterrata .Desolazione completasenza capire il perchè ,Pazzesco!
Do un'occhiata al mio compagno che s'è affusolato .Così non mi rompe le balle e sopratutto non mi propina quel intruglio venefico del suo thermos  che tiene in grembo stretto tra le braccia come un orsetto di peluche.
Le ore passano e sul tetto del bus c'è un maledetto lucernaio che non chiude e la polvere entra nei polmoni facendoci tossire .Bisogna pazientare perchè la tappa è ancora lunga.
Intorno è tutta steppa con isolate colline tra lequali di tanto in tanto appaiono specchi d'acqua contornati di fenicotteri ed altri volattili.
Stiamo andando in direzione dello Stretto di Magellano.....
Poco prima del confine con il Cile ,il paesaggio diventa lunare .E proprio nei pressi del Monte Aymond passiamo sulle rive della Laguna Azùl che occupa il cratere di un vulcano spento. Al posto di Frontiera ci fanno scendere per controllare i nostri documenti e perquisiscono meticolosamente il pullman coi cani poliziotto.
E' strano, come questi due popoli Argentina e Cile confinanti tra loro per migliaia di chilometri ,accumunati dalla stessa lingua e apparentemente fratelli, si puntino l'un l'altro il i fucili contro in frequenti dispute di confine. Ma è ciò che succede...(segue)


venerdì 6 giugno 2014

"Margarita's family house" viaggio in Patagonia

...Fatto sta che stando seduti gomito a gomito, lui (Rodin) ogni volta che si attaccava al thermos per bere un goccio, l'offriva anche a me . Io però di quella porcheria non ne volevo proprio sapere, e allora lui cadendo dalle nuvole faceva lo spiritoso:
"Guarda.....un italiano che rifiuta il vino !?"
"Diavolo d'un Rodin -replicavo-ma non senti che a forza di sbatterlo di qua e di là è diventato aceto ?! Il vino mio caro è come una creatura e va trattato con estremo riguardo ! Te lo dice un buon italiano !"
Parole sprecate. Quando non ce n'era più faceva il pieno e seguitava a bere quella porcheria che per lui era un nettare ! Conclusione: siamo diventati grandi amici. C' intendavamo in lingua spagnola e la sua compagnia mi è stata utile in più di una occasione. Insieme a questo tizio così originale ho trascorso piacevolmente un tratto del mio viaggio e grazie a lui ho riacquistato il buonumore.( segue)..

segue "Margarita's..." (mio viaggio in Patagonia)

...Sinora acquistando il biglietto dei bus, avevo cercato sempre un numero che mi desse la possibilità di sedermi dal lato del finestrino. Questo perchè non volevo assolutamente perdermi nessuna immagine e poter vedere i panorami all'esterno. Infatti per lunghe ore restavo incollato al vetro e di dormire nemmeno se ne parlava. Preferivo farlo nelle ore notturne quando fuori era buio pesto ed allora rallentata la tensione mi rilassavo cadendo presto nelle braccia di Morfeo.
Bene, in partenza da Rio Gallegos ,quando stavo per sedermi all'interno del pullman trovo il mio posto occupato :
"Guardi che quel posto è mio !" sbotto.
" No es verdad senor, guardi bene il numero nel suo biglietto !"
Infatti.... aveva ragione lui,Rodin , un occhialuto romeno sulla quarantina , ingeniere elettronico con cittadinanza tedesca residente in Svizzera. Un tipo alla Robin Williams. E'stato così che ci siam conosciuti.
Che cavolo ci faceva da quelle parti ? Stanco dell'Europa girava l'Argentina in cerca d'un luogo per avviare una sua attività che non ho mai saputo cos'era.
Colto, educato, multilingue, portava in testa uno sgualcito berretto da pescatore a coprirgli una prematura calvizie.
Si spostava da un luogo all'altro trainando un trolley nero scrupolosamente protetto e custodito in una guaina dello stesso colore. In una sacca a parte teneva l'inseparabile thermos con del vino nero ...il ché stonava non poco col suo aspetto da intellettuale. Oh, sia chiaro ! Non era un ubriacone, anzi, era moderato tanto nel bere come nel mangiare .Forse con tale comportamento voleva assomigliare al famoso viaggiatore del passato Bruce Chatwin, che durante il suo vagabondare in Patagonia era solito bere un sorso di buon vino argentino.(segue)

martedì 3 giugno 2014

"Margarita's family house" il mio viaggio in Patagonia

...In questo genere di viaggi ci si imbatte nei tipi più strani e stravaganti . Una umanità eterogenea che proverò a descrivere riassumendoli brevemente :
L'esperto: meticolosamente organizzato, dà del tu al computer, naviga in internet e sa sempre ogni cosa prima degli altri.
L'imbranato :come me per esempio. Che pur disponendo di una mappa va in giro a rompere le scatole al prossimo facendo un gran mucchio di domande .
Il rambo :che sembra essere perennemente in missione speciale, palestrato , tatuato, rapato a zero e con l'immancabile orecchino .
L'Indiana Jones che scruta compassionevole gli altri ostentando il suo zaino consunto tappezzato di adesivi
di tutto il mondo.
L' hippy, copia malriuscita del viaggiatore Anni Sessanta ,trasandato , a volte anche un pò pidocchioso ,che in autobus appoggia i piedi sporchi sul sedile di chi sta davanti come per dire "me ne sbatto di tutti".
Quello col piercing sulla lingua .Masochista e sofferente che parla balbettando e quando mangia sembra debba vomitare da un momento all'altro.
Infine, e sono tantissimi, coloro che viaggiano con scarsi mezzi economici ed il badget ridotto all'osso. Si portano dietro il sacco a pelo e vanno avanti tirando la cinghia . Gente veramente lodevole !
Ad un'altro pianeta invece, appartengono quelli che si limitano a visitare i luoghi più noti spostandosi comodamente in aereo con valigie firmate e trolley antifurto che sembrano fabbricati dalla N.A.S.A (l'Ente Spaziale Americano). Questi turisti modello accuratamente vestiti  di solito prendono alloggio in alberghi di prima categoria ed aspettano senza la minima preoccupazione che le loro guide li vengano a prendere come i bambini all'asilo. Dopodiché, sempre accompagnati dal tour operator che gli fa da balia, se ne tornano a casa freschi e pimpanti come anziché essere stati in Patagonia ,avessero trascorso un week-end a Parigi.
Il Signore abbia pietà di loro !........(segue)


domenica 1 giugno 2014

segue mio viaggio in Patagonia...

Il giorno precedente la mia partenza da Rio Gallegos, alle dieci di sera ero già coricato nel mio letto coi vestiti addosso ed il bagaglio pronto vicino all'uscio. L'indomani avrei dovuto alzarmi presto per non perdere l'autobus per la Terra del Fuoco. Pur contando le pecorelle ,la notte dovuto all'ansia, l'ho trascorsa in bianco.
rimediando due occhiaie come fanali di bicicletta.
Sopraggiunta l'alba, dopo una frugale colazione mi son caricato il mio fardello sulle spalle e sono uscito all'aria libera. Si va !...Chiamo un taxi e raggiungo la stazione dei bus.
Tutto intorno una folla di viaggiatori cingeva d'assedio il terminal come fosse Forte Alamos .
Ognuno a modo proprio trascorreva l'attesa nelle più svariate posizioni : chi in piedi, chi steso sullo zaino e chi malconcio sdraiato sul pavimento. Tutti però contagiati da un'unica  malattia : andare, partire verso una meta ! Fra di essi c'era anche un gruppo di peruviani diretti a lavorare a Rio Grande .Pensate quanta strada avevano fatto quei poveretti ...
A un certo punto in mezzo alla folla si alza un maturo signore che a voce alta  e ritto s'una sedia ha incominciato a parlare di Dio e della sua misericordia. Molti dei presenti non comprendendone la lingua non lo stavano nemmeno a sentire, altri considerandolo un pò strambo sorridevano con ironia.
Personalmente quell'originale predicatore mi ha impressionato per il coraggio ed il fervore con cui manifestava la sua fede .(segue).

sabato 31 maggio 2014

"Margarita's family house" il mio viaggio in Patagonia

Appena fuori, mentre nel grazioso giardinetto antistante mi apprestavo a scattare alcune foto alla Cattedrale, una voce mi chiama :"Senor, senor !"  Mi volto,..era l'ombra ! " Senor," ripete " puedo hacer algo para ustèd ?" (signore ,posso aiutarla?)
L'ho guardato perplesso, trincerandomi in difesa come punto dalla tarantola. Ma cosa voleva costui ?Che avesse intuito ch'ero  un pò giù di corda? E se così ,mi sentivo scoperto come un bambino sorpreso a rubare la marmellata.
"Que quieres, cosa vuoi da me!?!" gli ho risposto in malo modo,evidenziando il mio disappunto.
La sua replica non si è fatta aspettare ed al contrario di me è stata preciso,calm  e dignitoso:
"Senor, mio padre mi ha insegnato dei sani valori e sopratutto ad amare il prossimo. La prego, se le serve aiuto lo chieda come ad un fratello".
Sono rimasto allibito e commosso. E intanto che lui sorrideva ci siam stretti la mano come fossimo vecchi amici . Dopodiché, saputo dove stavo andando, ha voluto fornirmi l'indirizzo ,(anche se non ne ebbi bisogno)
di alcuni suoi conoscenti ad Ushuaia che mi avrebbero aiutato a trovare alloggio.
Questo sconosciuto signore di mezza eta ,la cui solidarietà nei miei confronti non dimenticherò mai, mi disse di chiamarsi Zar Luis . Riflettendo su questo episodio, desumo  che proprio quando pensiamo di essere soli, vicino a noi invece c'è sempre un ombra ed il nostro prossimo e migliore di quel che crediamo......
Rio Gallegos laggiù nel profondo sud, è l'ultima città dell'Argentina continentale. In primavera e inverno, viene letteralmente spazzata dal vento impetuoso che scende dalle Ande ad ovest. La sua forza è tale da piegare gli alberi ,che come ho potuto notare anche nelle piazze, risultano inclinati verso sud-est.
Il suo litorale e la sua costa erosa dalle onde sono  disseminati di relitti  di  numerosi naufragi. Poi fino a Cabo Virgenes dove in passato ci fu una corsa all'oro che attrasse ogni genero di avventurieri, è tutto un niente assoluto popolato solo da animali......(segue)

sabato 24 maggio 2014

"Margarita's family house"(viaggio in Patagonia)

....A Rio Gallegos  in quei due giorni che son rimasto,il tempo era bello, il cielo azzurro, ma un vento incalzante e noioso l' fatta da padrone . Ho passeggiato sulla Costanera in riva al fiume e  per le sue caotiche vie principali soffermandomi sui luoghi più interessanti. In Plaza San Martìn  sono stato attirato dal candido aspetto della sua centenaria Cattedrale pregevolmente e completamente edificata in legno dedicata alla Madonna di Lujàn . Confesso che in quel momento ero un tantino provato  dal viaggio che senza compagnia alcuna stavo facendo, e credetemi, da soli è un pò dura. Ragion per cui quando ho deciso di entrare in quella chiesa, così attraente non è stato solo per curiosare ma perché in verità avvertivo il bisogno di un breve raccoglimento e di un conforto spirituale . Appena ho varcato l'ingresso e mosso i primi passi, nell'interno semivuoto e scarsamente illuminato mi son trovato circondato da un rilassante ed inatteso silenzio . A metà del edificio alcuni fedeli avvolti nella penombra e devotamente inginocchiati sembravano sagome senza volto.
Dal tetto,la luce esterna cercava spazio insinuandosi tra le artistiche orditure delle travi  scomponendosi in fasci che proiettavano sulle pareti fantastici arabeschi. In fondo alla navata, il chiarore filtrava attraverso anguste finestre disposte a semicerchio sull'altare dove attorniata da un tremolio di candele ardenti stava la statua venerata di una piccola Madonna .
Mi son trattenuto in quel santuario circa un quarto d'ora, raccomandandomi al Cielo ed a Dio onnipotente che immagino avrà pensato " Ma guarda chi si vede! Il figliol prodigo!". E va beh , comunque la pensasse, in quel momento io avevo bisogno di Lui ...
Riacquistata un pò di serenità, mentre mi stavo avviando all'uscita, ho intravvisto un'ombra incamminarsi dietro di me. (segue)
                                           
                                                               

giovedì 22 maggio 2014

"margarita's family house" ovvero :il mio viaggio in Patagonia.

Ho fatto solo notare alcuni dei disagi che si devono affrontare se si sceglie di viaggiare al risparmio.
Pazienza ,esistono mali peggiori ! E chi viene in Patagonia con poca grana deve sapersi adattare.....
La sosta a Rio Gallegos anche se breve ,mi è stata utile per portare un pò di panni a lavare e mettere ordine alle mie cose .
La città è ubicata all'interno di un fiordo atlantico, sulla sponda del rio Gallegos.
Cresciuta come porto d'imbarco della lana, è aumentata d'importanza con la costruzione della linea ferroviaria che la collega  a ovest alle miniere di carbone di Rio Turbio, ai piedi delle Ande.
Oggi è un centro fiorente  con nuovi quartieri è molte belle case. IL traffico però è convulso ed anche qui circolano vecchi catorci strombazzanti che vanno e corrono ,dove non si sa ! Un caos!
La Patagonia è fatta così :all'esterno un vuoto irragionevole e poi quando si arriva nei nuclei urbani si esagera in tutto . C'è abbondanza  di negozi,  banche botteghe ,fast-food ed internet -point.  Insomma, un groviglio
di elementi moderni che non t'aspetteresti mai di incontrare in una terra selvaggia come questa .
Purtroppo la piovra della globalizzazione estende i suoi tentacoli dappertutto !
Solamente i vari musei ,restano a testimoniare il duro passato e quanto sia stato difficile inizialmente l'insediamento umano in queste lande remote . Ho potuto rendermene conto visitando proprio il Museo Regional ,la cui sede si trova all'interno di un gruppo di antiche casette di legno e lamiere costruite dai primi coloni.
Ma l'edificio più fotografato della città è quello del vecchio Banco Inglès, famoso per essere stato rapinato in passato da quel trio di fuorilegge composto da Butch Cassidy, Etta Place e Sundance Kid che scappati dagli Stati Uniti si rifugiarono in Patagonia combinandone di tutti i colori. Daltronde é risaputo che questa terra così lontana in più occasioni è stata il rifugium pecatorum di molti mascalzoni che venivano a nascondersi per vivere nell'anonimato.
Tanto di cappello però, a tutti coloro (e sono la maggior parte) che spinti da necessità e nobili intenzioni, con sacrifici ed onestà hanno contribuito a fare di questo paese un mito. A tal proposito un posto di rilievo spetta anche all'Ordine Religioso dei Salesiani. Essi infatti, spronati dai sogni profetici di Don Bosco, non esitarono a venire quaggiù in soccorso delle tribolate popolazioni indigene, lasciando ovunque tracce della loro opera benefattrice.(segue)

martedì 20 maggio 2014

(Margarita's family house(ovvero mio viaggio un Patagonia)

...A Rio Gallegos, ormai nel profondo sud del continente, sono sceso alquanto stanco e provato.
Alla stazione dei bus, ho chiesto subito informazioni sul proseguimento del mio viaggio e dato che c'ero ho acquistato prudentemente in anticipo un biglietto per Ushuaia. Ho detto in anticipo, perchè sul momentio i posti erano tutti esauriti e mi sarebbe stato possibile ripartire solo fra due giorni. E visto il flusso di viaggiatori, in questa stagione ,prima nemmeno a parlarne .
Perciò in attesa della mia ripartenza non rimaneva altro da fare che  procurarmi un alloggio in città distante 3 chilometri dal terminal. A questo scopo, ho preso un taxi, che a dire il vero è risultato un pò caro.
Quando ho chiesto il perché, mi è stato detto che Rio Gallegos era la città natale dell'allora presidente della
nazione Nestor Kirchner  e trovarsi qui per chiunque era un onore ! Quindi secondo quel furbone del tassista era giusto pagare qualcosa in più ! "Ma va in galera ! " è stato il mio sfogo !
In compenso , quel figlio di buona donna s'è dimostrato straordinariamente poco locuace e mi ha scaricato con precisione davanti un Hotel(sic) il cui nome ometterò per indulgenza, ma a dir lui di sua fiducia.
Varcata la soglia, mi hanno assegnato una squallida stanza con un misero letto nascosto sotto una coperta bucata come una gruviera. Lenzuola pulite però.Mi hanno assicurato! Mah....
In quel pertugio inoltre, la finestra sigillata e senza tende s'affacciava direttamente s'un marciapiede cittadino,
di modo che chiunque si trovasse a passare poteva comodamente sbirciare all'interno dove mi trovavo.
Ragion per cui se volevo difendere la mia privacy, di notte  nei miei bisogni spegnevo le luci e mi muovevo al buio come fanno i ladri.
Il bagno.....che dire...dei bagni della Patagonia  nei pseudo hotel frequentati dai squattrinati come me :
la maggior parte degli scarichi funzionano male e la carta igienica è di una consistenza tale che quando l'adoperi ti si spezza tra le dita. E ciò non è per niente piacevole ....(segue)

lunedì 19 maggio 2014

"margarita's family house" viaggio in Patagonia

....Mentre la strada scorreva interminabile sotto le ruote, mi veniva da riflettere sulla precarietà della nostra esistenza dinnanzi all'immutabilità del tempo e la grandiosità dell'universo.
Meditavo su quanto avevo atteso per restare così solo ad analizzare me stesso e mettermi alla prova con questo viaggio che stavo facendo. Nel delirio del inconscio affioravano ricordi assopiti e flash-back di persone care e amici che non ci sono più .Già, è proprio vero, sono i migliori ad andarsene per primi !
Ma allora noi, anonimi figli di puttana ,che restiamo qui a combattere questo mondo di merda, noi anonimi di cui nessuno si accorge e che cerchiamo disperatamente di uscire dal buio in cerca di una luce ....che ne sarà di noi ?! Come saremo giudicati ?!
Nel mio farneticare mi passavano per la mente le più strane cose, e provavo sulla mia pelle che la Patagonia con la sua assurdità può fare di questi scherzi...!
Intanto, il tempo reggeva e a primavera inoltrata trovandomi ad una notevole latitudine sud, le giornate erano gradevolmente tiepide. Scorrendo la mappa mi rendevo conto di aver fatto un bel pò di strada ed ora stavo arrivando a Rio Gallegos, capoluogo della desolata provincia di Santa Cruz......(segue)


venerdì 16 maggio 2014

"Margarita's...." (mio viaggio in Patagonia)

....Sull'interminabile Ruta 3 l'autobus ha ripreso la sua corsa. Superata una depressione si attraversa il Rio Chico(Cico) per giungere dopo qualche ora a Piedra Buena sul grosso fiume Santa Cruz..
Si entra passando sopra un bel ponte a due campate poggiato su un oasi di verde che è l'isola Pavòn.
La cittadina prende nome dal valoroso uomo di mare argentino comandante Luìs Piedrabuena, che proprio sull'isola Pavòn aveva costruito un avvamposto per commerciare con gli indiani. La sua umile casetta di quei tempi passati è ancora li che si può visitare.
Riparto,allontanandoci dalla costa che si fa via via più inospitale e disabitata. Nulla ostacola lo sguardo,che finisce per esaurirsi sempre là, dove terra e cielo s'incontrano.
Provate ad immaginare di percorrere una strada che per centinaia di Km , con esasperante monotonia ,procede a dismisura senza incrociarne altre . E rassegnati ci si affida a lei fin dove ci porterà. Stanchezza?
No ! Il corpo diventato ormai un fardello inutile da portare ,non mi appartiene più.La mia mente non lo riconosce ed io assecondandola mi lascio trasportare nel suo limbo....
Chiudendo gli occhi, mi par di veder sfilare i giorni più importanti della mia vita sino ad oggi, mentre nell'animo una voce mi sussurra "Vai avanti, non aver timore, stai leggero..." (segue)

mercoledì 14 maggio 2014

"Margarita's family house" (viaggio in Patagonia)

...Entrando a San Juliàn si ritorna respirare la brezza dell'Oceano . La via di accesso alla bella cittadina è l'esageratamente ampia Avenida San Martìn che è una delle poche strade asfaltate. Le altre sono di ciottolato e terra battuta.
L'abitato è costituito da una distesa di basse case prostrate davanti all'Atlantico, alcune delle quali cin stile inglese col tetto a due falde e assai graziose.
E' un luogo tranquillo e rasserenante ,dove il quieto vivere fa risaltare ancor di più quell'atmosfera di distacco dal resto del mondo.
Nel 1520 qui si riparò l'esausta flotta di Magellano, alla ricerca del passaggio a sud-ovest, il quale soffocò col sangue l'ammutinamento di due sui capitani Quesada e Mendoza che pagarono con la vita la loro rivolta.
Di quella spedizione faceva anche parte l'italiano Antonio Pigafetta  che riportò sul suo diario il mitico incontro con gli indigeni Araucani. Oggi da visitatori, a San Juliàn si può ammirare la riproduzione di una delle navi del grande navigatore: La Victoria che fu l'unica di quella spedizione a terminare il primo viaggio intorno al mondo.
Di fronte alla costa ci sono due isole: quella "de los Cormoranes" e l'isola "Justicia" accessibili con delle escursioni marittime.
La cittadina non è stata ancora invasa dal turismo di massa e per i magnifici paesaggi che la circondano è un pezzo d.o.c  di pura Patagonia.
Alle sue spalle c'è l'invariata "meseta" cosparsa da una distesa di arbusti di "coiròn" e "mata negra", gli unici a resistere alla durezza del clima che d'inverno scende a parecchi gradi sotto zero.
Mi è stato riferito che proprio a causa delle avverse condizioni climatiche, molti allevatori hanno abbandonato progressivamente la regione .Ciò ha portato ad un aumento di animali predatori quali il puma che non più cacciati fanno strage delle ultime pecore selvatiche rimaste abbandonate. (segue)

martedì 13 maggio 2014

"Margarita's family house"(segue mio viaggio in Patagonia)

......Nel procedere oltre, la strada con il suo tracciato lineare, viene di nuovo inghiottita dal vuoto allucinante della steppa. Centinaia...e ancora per centinaia di chilometri. Com'è grande questa terra! Ci si viaggia dentro e, seppure circondati da un vuoto esasperante, si ha la sensazione di essere prigionieri....,di non uscirne mai ! Solo il cielo e l'orizzonte per compagni....
Succubi di una tale vastità ci si sente smarriti ....e nell'intimo i pensieri cavalcano il vento:"Che ci faccio da solo quaggiù in mezzo a sconosciuti ?! ..e se mi succedesse qualcosa ? A chi gliene fregherebbe !"
Pieno di timori e perplessità sento il cuore battermi  forte come volesse arrendersi ed abbandonare l'anima .... Sono attimi di sconforto di cui non ci si deve vergognare. Siamo umani e può a volte capitare che in preda ad emozioni mai provate ci si senta come arrivati alla frutta. Sono momenti critici duranti i quali raschiamo il fondo di noi stessi ....S.O.S ... Ma bisogna reagire se no sei fregato !!
Questo genere di viaggi non si fa per scattare solo fotografie ,ma è affrontando l'ignoto che capiamo di che pasta siam fatti . Poichè in ciò che è per noi nuovo, difficile e inconsueto, mettiamo a nudo le nostre capacità e sopratutto i nostri difetti. Per beneficiarne, dobbiamo però accettare tutto ciò che di bene o male trviamo sul nostro cammino.Sacrifici compresi. Solamente così il nostro viaggiare avrà un significato.
Ai fortunati che lo faranno in questa maniera, la Patagonia non offre divertimenti, ma le emozioni che ti regala sono come rose colte tra le spine .
I tempi di Bruce Chatwin sono finiti ,ed attualmente i principali percorsi si fanno a bordo di comodi autobus.
Tuttavia il senso d'avventura che si vive rimane intatto,alimentato com'è dal fascino imperituro di questa terra lontana che alimenta la nostra fantasia e il nostro desiderio di evasione.......(segue).

lunedì 12 maggio 2014

(seguito del mio viaggio un Patagonia)

...Dopo quattrocento km.-una bazzecola!- eccomi a Comodoro Rivadavia, la petrol city capitale australe dell'oro nero. La città è situata sul Golfo di San Jorge e sorge su un terrazzamento degradante tra gli alti dirupi del Cerro Cenque che la stringe verso l'0ceano.
Fondata ai primi del Novecento da coloni boeri fuggiti dal Sud Africa, all'inizio non era altro che un piccolo porto da cui si esportava la lana degli allevatori. Poi per caso, come spesso accade, nel trivellare un pozzo alla ricerca dell'acqua, venne fuori petrolio a profusione. Da quel giorno il futuro di Comodoro Rivadavia era segnato ! Da allora, la città si è viluppata velocemente diventando operosa, moderna e benestante contornata da belle ville ,grandi palazzi e negozi all'ultima moda. Il tutto ordinato e talmente pulito, oserei dire sterilizzato, da sembrare sembrare una clinica.
Va da sè che una città simile talmente in disarmonia col paesaggio che la circonda, è qualcosa di anacronisto e talmente fuori luogo da sembrare un incubo nel deserto! Oh, a me ha fatto questa impressione !
Fortunatamente nei suoi dintorni il territorio riprende ad essere più selvaggio che mai ,tornando ad appartenere più agli animali che agli uomini.
Usciti da Comodoro Rivadavia ,si procede per una ottantina di km. fino a Caleta Olivia. Chiamata così da un capitano italiano col nome della ragazza di cui era innamorato.Qui in passato s'imbarcavano lana e pelli di pecora provenienti dall'immensa proprietà dei Menèndez-Behety, che possedevano le fattorie più grandi della provincia di Santa Cruz.
Ora al contrario, a farla da padrone è il petrolio ed ogni cosa si muove attorno a questa nuova e imprescindibile risorsa.  (segue)

sabato 10 maggio 2014

"margarita's family house",viaggio in Patagonia

....Di quando in quando, come uscite dal cilindro di un mago, s'incontrano pozze d'acqua dove stazionano uccelli.,anatre e fenicotteri rosa ,oppure pecore e cavalli. Di essei umani nemmeno l'ombra !Madonna Santa quanta desolazione .....
La carretera in questo tratto corre all'interno evitando gli scoscesi rilievi della meseta .
Occorre prendere atto che qui ogni cosa è sproporzionata. Per noi europei e come affacciarsi ad una finestra con una lente d'ingrandimento. Cioè, non è che si possa dire "scelgo e vado dove mi pare". No, qui non funziona così! Innanzi tutto dove vai?! Le distanze sono esageratamente lunghe ,e per dove sceglieresti di andare non ci sono trasporti. Per forza devi farti condurre dai grossi autobus che raramente si fermano e ti condizionano l'itinerario. Così molti posti d'interesse non si possono raggiungere o non sai come venirne via.
L'ideale sarebbe essere in due e noleggiare un fuoristrada. Allora sì che attrezzati a dovere si è liberi di andare dove si vuole! Molti luoghi però sono inaccessibili e solamente da strapiombanti scogliere si possono osservare le numerose colonie di animali marini che popolano la costa della Patagonia.
Comunque sia, ognuno fa il "suo" viaggio e da ogni cosa si trae esperienza......(segue)

giovedì 8 maggio 2014

"Margarita's family house"(segue mio viaggio in Patagonia)

....Ad una cinquantina di km. da Puerto Madryn, sorpassata la gigantesca antenna di comunicazioni del Sistema Omega, ecco Trelew, fondata dal gallese Lewis Jones.
Questa città possiede i servizi più importanti della provincia del Chubut, oltre ad essere un centro commerciale con numerose infrastrutture.
Più innanzi di quindici km. sulla foce del Rio Chubùt, c'è Rawson, primo insediamento gallese della regione.
Nonostante ci siam trattenuti poco, mi è parsa una cittadina gradevole e tranquilla ,Ma non ho potuto conoscerla meglio.
Indi, a Sud, sempre a Sud con la sensazione di infilarsi in un pozzo senza fine !!
La Ruta 3 come una lama d'argento taglia la steppa fino a perdersi di vista....
Per ore ed ore l'autobus con le sue scritte variopinte ,corre inarrestabile sull'immenso tavoliere patagonico.
L'incessante ronzio del motore ipnotizza la mente . Ho il capo reclinato sul sedile ed ogni tanto apro gli occhi
per vedere se l'incubo è finito! Invano, tutto è come prima. Una assurda distesa di sterpi arida e inesauribile !
Col passare del tempo comincia ad alzarsi il vento che come per gioco coi suoi refoli strappa arbusti di "coiròn" sollevandoli nell'aria come aquiloni del deserto....
La strada scorre interminabile tra due file di recinti che marcano i confini di grandi fattorie che si estendono per migliaia di ettari . E' in questo modo che a  questa latitudine i proprietari terrieri col consenso dei politici si son divisi l'intera Patagonia .E per strappargli l'anima l'hanno crocifissa col filo spinato, il così detto "alambrado" !....(segue).

venerdì 2 maggio 2014

seguito del mio viaggio in Patagonia

...Quello stesso pomeriggio ho rivisto Ylenia la ragazza australiana, che passeggiava come me a piedi nudi lungo la batigia. Aveva un aspetto radioso, con quel suo viso roseo e dolce come una torta fatta in casa !
Siamo stati insieme a conversaree mi hadetto che sarebbe rimasta a Puerto Madryn ancora qualche giorno. Cosa che avrei fatto anch'io se avessi trovato un alloggio meno caro. Ma non c'era stato verso!
Al momento di salutarci con un "good bye", candidamente mi ha baciato sulla guancia suscitando in me un irragionevole sentimento di protezione nei suoi confronti. Goffo e confuso:
"Ylenia..." ho balbettato.
Al che lei ,fissandomi con un disarmante sorriso: "What !?"
Avrei voluto aggiungere" riguardati, fai attenzione..."  ma : " Niente ,sono un coglione !" ho risposto imbarazzato.
E così l'ho vista andarsene disinvolta, con la grazia dei suoi anni verdi mentre una leggera brezza le animava la chioma d'oro.
Il giorno seguente,seppur di mala voglia, ho preso un altro autobus e son partito.
Meglio così. Ci sono momenti in cui necessitiamo di tutta la nostra forza, e affezionarsi a qualcuno...credetemi, è come tagliare i capelli a Sansone ! (segue)


lunedì 28 aprile 2014

L'indomani, anche se acciaccato dal"safari" del giorno precedente, mi son svegliato di prima mattina e dando una occhiata dalla finestra ho visto che il sole di nuovo prometteva bel tempo. La prima metà della giornata l'ho trascorsa in visita per le principali strade della città piena di bei negozi e servizi d'ogni genere.
Particolarmente mi è piaciuto il suo lungomare abbellito di giardini e zone balneari dove si organizzano battute di pesca, gare acquatiche ed avvistamenti di balene.
Camminando in riva alla vasta spiaggia ad arco, sono arrivato ad un lunghissimo molo che pareva scomparire nelle acque del Golfo. Ad una cert'ora, visto che il mio stomaco in perfetta ora col sole allo zenit dava segni d'impazienza, sono entrato in un ristorante di pescatori dove ho pranzato con dei gustosi "mariscos" (frutti di mare).
Al pomeriggio, sempre in riva al mare dirigendomi in direzione opposta sono arrivato fin dove il vasto arenile termina contro un promontorio in cima al quale spicca un monumento dedicato all'indio "tehuelche",  i primitivi abitanti di questa zona.
Alla base del promontorio, vi sono una serie di grotte che servirono da rifugio ai primi coloni gallesi che approdarono coraggiosamente sulla costa.
A monte, adagiato s'un pendio in mezzo a un parco, c'è l'interessante Museo dell''Ecocentro. Un edificio che
merita di essere visitato perché racchiude tutte le specie faunistiche ,biologiche e marine della Penisola Valdès.

venerdì 25 aprile 2014

seguito di "Margarita's family House"

....Subito dopo è stata la volta di Caleta Valdès, altra località dove abbiamo visto un nutrito gruppo di pinguini e una moltitudine di volatili.
Mi han detto che qui spesso le orche pattugliano il litorale per cibarsi di foche .E non c'è da meravigliarsi, dato che ce sono moltissime !
Attraversando le lande deserte della Penisola, abbiamo notato greggi di pecore , guanachi e nandù. Questi ultimi sono i caratteristici struzzi della Patagonia..
A conclusione del nostro itinerario, siamo sbucati di nuovo nei pressi di Puerto Piramides icorniciato da un mare spumeggiante blu cobalto. Posso ben dire senza alcun dubbio,che dopo una giornata trascorsa intensamente,siamo tornati a Puerto Madryn soddisfatti e stanchi morti !

martedì 22 aprile 2014

viaggio in Patagonia

(segue "margarita's family house)
Percorso l'Istmo Ameghino che è una sottile striscia che collega come un cordone ombelicale la Penisola Valdès alla terra ferma, ldopo settanta km.la prima sosta l'abbiamo fatta a Puerto Piramides.
Questo minuscolo paesino che sembra nato dal respiro del mare, è uno dei luoghi più importanti per osservare il passaggio delle balene che solcano le limpide acque del Golfo Nuevo.
quella mattina però a causa del forte vento e delle grosse onde non è stato possibile imbarcarci sulle lance per osservare da vicino quei grossi cetacei. Mi son promesso però di ritonare in seguito poichè è uno spettacolo veramente da non perdere.
Da Puerto Piramides prendendo una strada sterrata ci siamo allontanati verso l'interno brullo e desolato passando da Salinas Grandes. Vasto bacino d'acqua salata che occupa una depressione a quaranta metri sotto il mare, dove in passato si estraeva il sale per conservare la carne e le pelli della Patagonia.
Poi steppa,steppa per km e km fino a Punta Delgada. Lì ci siamo fermati vicino a un faro e mangiato qualcosa in un ristorantino che aspetta  in posizione strategica gli esausti ficcanaso di ogni parte del mondo.
Dopo di ché siamo scesi a visitare una colonia di otarie ed elefanti marini che se ne stavano placidamente al sole tra le scogliere. Mentre eravamo intenti a goderci lo spettacolo, le onde dell'oceano s'infrangevano con grandi spruzzi liberando iodio e ozono a volontà. Ragazzi che disintossicata ci siam fatti !

venerdì 18 aprile 2014

(segue racconto del mio viaggioin Patagonia:"Margarita's family house")

....allora mi son messo a girare a destra e a manca cercando invano qualche altro ostello economicamente abbordabile. Finché ormai stanco e  sfiduciato ,bere o affogare, mi sono infilato in un confortevole hotel dove per passar la notte ho pagato un prezzo esoso. "Mierda!" come si usa dire da queste parti !
Di questi tempi a Puerto Madryn hotel e alberghi sono quasi tutti pieni e ti aspettano al varco per spellarti.
Mentre per gli ostelli più economici e meglio prenotarsi prima. Già, ma chi lo sapeva?!
Certo, in al cune località ci sono anche i Camping, ma quando si fanno delle tappe così lunghe ed arrivi stanco morto,questi son talmente lontani dal centro che non hai la forza di raggiungerli !
Indubbiamente viaggiare da soli in Patagonia non è per niente facile . Occorre sopratutto tener la testa a posto e farsi animo. A volte però anche l'occasionale presenza d'un compagno si rivela molto preziosa.
In ogni caso mai scoraggiarsi e avanti !
Il giorno dopo il mio arrivo ,visto che non me lo potevo permettere, ho lasciato l'hotel e mi sono recato in una delle tante agenzie che organizzano escursioni alla vasta Penisola di Valdès ,dichiarata dal Unesco Patrimonio Universale per le sue numerose  riserve faunistiche costituite da colonie di pinguini, otarie ,orche ,balene ed  una ricca avifauna .
Si trattava di una meta obbligata e non potevo certo mancare. Perciò aggregatomi ad un gruppo di gitanti, dopo i dovuti preparativi siam partiti s'un fuoristrada condotto da una autorizzata guida locale.


mercoledì 16 aprile 2014

(segue "Margarita's family house" viaggio in Patagonia )

Scesi a terra  con in mano lo scontrino siamo stati in attesa che scaricassero il nostro bagaglio dal capiente vano sottostante all'autobus.
Appena ricuperato ci siamo avviati verso il terminal debordante all'interno come una pentola a pressione ,di viaggiatori d'ogni lingua. Nella calca, Ylenia ed io ci siam persi di vista, per ritrovarci dopo un pò in una grande hall strapiena di gente.
A questo punto si ripresentava il problema di trovare un luogo dove passare la notte.
Ylenia sovrastando l'imperante baccano, mi ha urlato che per sè un posto l'aveva prenotato in anticipo tramite internet e perciò s'apprestava a raggiungerlo . Invece io stupidamente avrei dovuto cavarmela da solo. Così, pressati dalla folla ,frettolosamente ci siam salutati sperando in seguito di rivederci.
Passata mezz'ora ,ero ancora lì come un baccalà che non avevo risolto niente.Ormai tutti erano andati a destiunazione e l'unico coglione sembrava fossi io. Gli uffici turistici ai quali mi rivolgevo s'impegnavano nel cercarmi un alloggio in un ostello qualsiasi,
ma tutto sembrava prenotato e zeppo come un uovo ! Poi, quando meno me lo aspettavo e prospettavo di passar la notte dentro al terminal, mi hanno avvertito che s'era liberato un posto all'Hostal Patagonia. Prendo un taxi e mi ci precipito.
Giunto sul posto, fiducioso pago il tassista che se ne va in un battibaleno e suono il campanello. Dai una volta ,dai due, finalmente mi vengono ad aprire e mi dicono che è tutto pieno e posto per me non ce n'è. Mi son cadute le braghe !  "Un lugarcito , mi basta un posticino !" ho implorato ! Niente da fare . Sembrava d'essere a Betlemme la notte di Natale !

lunedì 14 aprile 2014

(segue narrazione viaggio in Patagonia:"Margarita's family house")
Decine di km. separano la Ruta 3 dall'Atlantico, dove sulla costa è tutto un susseguirsi di spiagge incontaminate e scogli che accolgono intere colonie di animali nonchè villaggi fatiscenti come Puerto Lobos.
Continuando, dall'alto della meseta non appena si raggiunge Puerto Madryn, la strada in pendenza rende sorprendentemente una visione panoramica di questa bella e moderna città. Lambita dalle azzurre acque del Golfo Nuevo, essa ha alle sue una serie di alture ad anfiteatro che declinano dolcemente verso il mare. Fu fondata da coloni gallesi e all'inizio dovette la sua crescita all'agricoltura ed agli allevamenti di bestiame. Poi ,grazie alla pescosità delle sue acque, seguì lo sfruttamento ittico che le diede un ulteriore impulso.
Ma è col boom turistico che la città ha scoperto una risorsa economica inesauribile,essendo essa la base di partenza per tutti coloro che intendono visitare la grande riserva faunistica della penisola Valdès. Ed è per questo che la città in ogni stagione è invasa dalle migliaia di turisti di tutto il mondo.
Quando ci sono arrivato era pomeriggio inoltrato ed ho trovato un intenso flusso di viaggiatori che scendevano da decine di autobus. All'istante ho capito che per sistemarmi avrei trovato pane per i miei denti !...........

venerdì 4 aprile 2014

(segue racconto viaggio in Patagonia : "Margarita's family house")
....Scaricato ai bordi della strada di questo paese che sembra sorto per caso nel deserto patagonico, colpisce il silenzio e lo stato d'oblio che si respira. Ad accogliermi l'abbaraccio indifferente di una linea di abitazioni piatte e scolorite. A quell'ora prossima a mezzogiorno, sotto il sole rovente non c'era anima viva. Nel generale letargo l'unico a farsi udire era il sibilo del vento che con capricciosi vortici ammassava arbusti secchi e polvere addosso ai muri. Poco distante, un invitante oasi d'eucalipti offriva riparo dai raggi cocenti.
Volute calde salivano verso il mio viso mentre attraversavo la strada per raggiungere quella confortante macchia verde . Mi sentivo solo ma pronto a far tesoro di ogni tipo di sensazione....
Sierra Grande oVuta Mahuida com'era chiamata dagli indigeni Mapuches, è stata una cittadina attiva per molto tempo quand'era uno dei maggiori centri minerari per l'estrazione del ferro. Purtroppo però per un decreto ministeriale ,nel 1991 le sue miniere furono chiuse  e da allora la popolazione diminuì drasticamente.
Ora questo abitato circondato com'è da un paesaggio agreste e selvaggio per risolvere il problema della disoccupazione sta cercando di darsi un indirizzo turistico offrendo ai visitatori la possibilità di esplorare i lunghi tratti di cunicoli delle sue miniere abbandonate.
Lasciata questa località in mezzo al nulla, la mia corsa verso il Sud proseguiva.....

martedì 1 aprile 2014

(segue "Margarita's....")
Fatto sta che nel attraversare questi grandi spazi e lunghe distanze, lo sguardo quasi s'arrende all'immagine inesorabilmente sempre uguale di quel niente, quel nulla che sembra non finire mai. Un incubo che si materializza nel nostro pensiero fino a chiederci il perchè della sua assurda esistenza . La verità è che se non ami quel niente allora è inutile venire in Patagonia !....
Era circa mezzogiorno quando in un riverbero di luce, ho visto stagliarsi in lontananza il selvaggio profilo della Meseta di Somuncurà. Si tratta di un grandioso altopiano a cavallo delle province di Rio Negro e Chubùt nel quale sono stati trovati resti di animali preistorici e primitive  popolazioni. E' un territorio ancora avvolto in un alone di mistero ,custode di numerosi segeti  che gli studiosi stan trattando di decifrare. Osservando la linea cupa delle sue montagne ho sentito un brivido nella schiena !
Sorpassato il Rio Salado dopo breve tempo ,imboccando un ampio vialone entravamo nella cittadina mineraria di Sierra Grande. (segue)

sabato 29 marzo 2014

(segue "Margarita's family house")
Non molto lontano, nel Golfo di San Matìas, c'e la rinomata località di Las Grutas, famosa per lensue acque calde. Ciò è dovuto al fatto che in bassa marea le sue spiagge rimangono scoperte per kilometri sotto il sole e perciò quando il mare torna a ricoprirle ,l'a cqua a contatto col terreno ne assorbe il calore......
La strada avanza verso sud in mezzo ad un paesaggio brullo e di una monotonia esasperante ! Intervallati da lunghe distanze s'incontranon posti di polizia in piccole costruzioni o baracche su cui sventola la bandiera argentina. Si respira aria di frontiera e come nei film di cow-boys, quasi ci si aspetta che compaiano gli indiani.
I "visi pallidi" invece, sono i camion mercedes-benz verniciati di bianco, che trasportano merci durante tutto l'anno per migliaia di kilometri. Tra in camionisti c'è il diffuso rito porta fortuna che consiste nel depositare bottiglie d'acqua semivuote davanti ad altarini  della Vergine che si trovano ogni tanto ai bordi dell'interminabile Ruta .
Da parte mia, sentivo ammirazione per quei primi viaggiatori che in passato hanno percorso queste strade non con comodi pullman, ma a piedi , a cavallo o con grandi carri tirati da buoi e dormendo sotto le stelle . Roba da pazzi !  (segue).